ROMA – Fabio Melilli, presidente della Commissione Bilancio della Camera, è stato il pilota delle 48 ore più lunghe della manovra 2021. Tra sabato e domenica sono stati sciolti gli ultimi nodi, meno di un mese per l’esame di una legge di Bilancio arrivata tardissimo in Parlamento. “Abbiamo battuto tutti i record, grazie al dialogo in Commissione”, racconta Melilli. “Un clima ottimo; abbiamo firmato gli emendamenti insieme, maggioranza e opposizione, la prima firma era a turno”, aggiunge dopo le due nottate consecutive.
Manovra bipartisan?
“Mi pare che il Parlamento in questa occasione abbia interpretato in modo responsabile i molti inviti del presidente della Repubblica a lavorare insieme per il Paese in un tempo così drammatico”.
E trattare con Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia? Come è stato?
“Alla Camera abbiamo registrato la disponibilità delle opposizioni ad affrontare i temi in modo costruttivo e la maggioranza ha raccolto seriamente questa disponibilità. Il confronto è stato difficile ma ci ha fatto raggiungere buoni risultati. Accade quando tutti esercitano la pazienza dell’ascolto delle ragioni degli altri”.
In queste circostanze il Tesoro e la Ragioneria si presentano sempre come il Signor No. Come è andata?
“Bene. E’ stata decisiva la disponibilità del ministro Gualtieri a favorire il confronto tra Parlamento e governo per l’utilizzazione del fondo di quasi quattro miliardi, accantonato per eventuali emergenze economiche”.
Ci sono stati scontri anche all’interno della maggioranza, su parecchi temi, dal piano vaccini al fondo volo. Come avete raggiunto la mediazione?
“Ho registrato posizioni molto distanti ma mai di chiusura totale ed ho cercato, a volte certo con un po’di fatica, di favorire il confronto e la ricerca delle mediazioni possibili anche rispetto a proposte che inizialmente sembravano lontane”.
Avete firmato emendamenti insieme al centro destra?
“Il successo del lavoro dei gruppi è testimoniato dal fatto, forse mai accaduto negli ultimi anni, che maggioranza e opposizione abbiano firmato congiuntamente le scelte più rilevanti che hanno caratterizzato la manovra parlamentare”.
La misure più importanti?
“La decontribuzione per gli autonomi, il piano dei vaccini, gli aiuti ai lavoratori fragili, l’aumento dei congedi parentali, i contratti di espansione, gli aiuti alla morosità incolpevole, gli incentivi per le auto, i finanziamenti del comparto del turismo e del trasporto aereo, sono scelte che alla fine hanno tutti condiviso. Tutte queste misure superano abbondantemente i tre miliardi e molte di esse verranno rafforzate a gennaio dal governo”.
Si lamentano i molti micro interventi.
“Credo che sia normale quando si sacrifica l’attività di iniziativa parlamentare, come accade in questo tempo di emergenza. Vorrei però dire che molti di essi sono aiuti a comparti produttivi minori che non hanno l’onore della cronaca ma che sono in grande difficoltà o ad eventi rilevanti come le Olimpiadi. Poi ci sono interventi più legati ai territori di provenienza dei singoli parlamentari a volte in verità un po’ troppo particolari”.
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