BERLINO – È stato condannato all'ergastolo Stephan Balliet, 28 anni, per l'attentato antisemita di Halle, in Germania. La giustizia tedesca ha pronunciato il suo verdetto contro l'estremista di destra che aveva attaccato lo scorso anno una sinagoga, sfiorando una strage. L'ufficio del pubblico ministero aveva chiesto l'ergastolocon una detenzione preventiva minima di 15 anni. L'avvocato dell'imputato invece aveva chiesto "una giusta condanna". Aspettando l'annuncio del verdetto, alcune decine di membri di organizzazioni antifasciste e antirazziste si erano radunate davanti al tribunale.
Il processo si è tenuto a Magdeburgo, Sassonia-Anhalt, ed è durato cinque mesi. Stephan Balliet, nell'ottobre 2019, aveva preso d'assalto la sinagoga di Halle, nel giorno di Kippur:dentro 52 fedeli. Non riuscendo a entrare, aveva puntato le armi sui passanti, uccidendone due e ferendone molti altri.
Il procuratore federale Kai Lohse aveva insistito sull'importanza sociale di questo processo, stimando che "l'attacco alla sinagoga di Halle è stato uno degli atti antisemiti più ripugnanti dalla Seconda guerra mondiale". Secondo lui, Balliet ha agito sulla base di una "ideologia razzista, xenofoba e antisemita" per sferrare un attacco non solo contro coloro che ha ucciso, ma anche contro "la vita ebraica in Germania nel suo insieme".
L'accusato si era ispirato a Brenton Tarrant, l'autore dei sanguinosi attacchi razzisti (51 morti) commessi pochi mesi prima contro due moschee a Christchurch in Nuova Zelanda, che aveva trasmesso in diretta i suoi crimini. Durante il processo, l'imputato non ha mai espresso il minimo rimorso e, in diverse occasioni, è stato richiamato all'ordine dal presidente del tribunale Ursula Mertens per le sue osservazioni complottiste, razziste, misogine e negazioniste. L'uomo ha rivendicato la responsabilità delle sue azioni:attaccare la sinagoga "non è stato un errore" perché "sono i miei nemici", ha detto. Parole che hanno scatenato la rabbia di molte parti civili.
L'ambasciatore israeliano in Germania, Jeremy Issacharoff, ha definito l'attacco "un episodio molto allarmante nella storia tedesca contemporanea" in un'intervista con Afp.
I crimini e i reati contro la comunità ebraica in Germania sono aumentati del 13% nel 2019, con 2.032 atti registrati. L'attacco di Halle è avvenuto anche sullo sfondo di un'impennata del terrorismo di estrema destra, come l'assassinio lo scorso anno di un politico pro-migranti e l'attentato ad Hanau dove sono stati uccisi nove immigrati.
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