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Donne e minoranze, ma sopratutto moderati: così la squadra di Biden governerà l’America

New York – Ha scelto la prima donna alla guida del Tesoro, il primo afroamericano al dicastero della Difesa, il primo ispanico al superministero delle Polizie e dell'Immigrazione, la prima "nativa-americana" (indiana d'America) a gestire le risorse forestali e riserve naturali. Più politically correct di così si muore. Joe Biden ha sfoderato tutta l'abilità e l'esperienza di un politico di mestiere, che naviga i corridoi di Washington da mezzo secolo. Ha usato la sua versione del "manuale Cencelli", come veniva chiamato nella Prima Repubblica italiana il dosaggio delle cariche pubbliche fra i partiti di governo o le correnti di partito. Ma le apparenze ingannano? Dietro il politically correct spunta l'establishment, per ora il vero vincitore di questa infornata di nomine: che in realtà sono "designazioni", in attesa di essere confermate dal Senato.

Biden ha quasi ultimato la composizione della sua squadra, tutte le caselle importanti ormai sono riempite. E' quindi il momento di fare un bilancio. E il verdetto è chiaro: malgrado alcune nomine "a effetto" e la netta diversificazione sia femminile sia etnica, si tratta di un esecutivo molto moderato.

L’America di Biden: assegno alle famiglie e governo più verde

dal nostro corrispondente

Federico Rampini


La scusa ufficiale è che il Senato a maggioranza repubblicana non ratificherebbe nomine di personaggi troppo radicali. La verità è che questo corrisponde al "vero" Biden. Comunque i malumori a sinistra sono già espliciti. L'ala più radicale del partito prima ha provato a contestare il Cencelli di Biden: prevede ancora troppi maschi bianchi anziani, non sono mai abbastanza le donne, i neri, le altre minoranze. Ma su quel terreno Biden ha finito per zittire molte critiche perché il tasso d'innovazione della sua squadra è davvero elevato: Janet Yellen farà storia se viene confermata al Tesoro, e insieme a lei altre donne occuperanno le cariche economiche più importanti; un'altra donna, e afroamericana, Susan Rice, avrà le redini di tutte le politiche domestiche di questa Amministrazione; anche Lloyd Austin segnerà un primato se verrà confermato alla guida del Pentagono; idem per Xavier Becerra alla Homeland Security e Deb Haaland della tribù Pueblo of Laguna al ministero dell'Interno; senza dimenticare Pete Buttigieg, sposato con un uomo, ai Trasporti.

Ma a furia di perseguire un'agenda politica "identitaria", l'ala sinistra dei democratici è finita nella trappola di Biden. Il quale ha manovrato il suo Cencelli in modo da avere tutti gli alibi, e una "foto di gruppo" ineccepibile in quanto a diversità. Salvo che su un punto: la linea politica. Non c'è l'ombra in questo esecutivo di seguaci di Bernie Sanders o Elizabeth Warren, di #MeToo o di BlackLivesMatter. Ci sono ambientalisti a gogò, a cominciare da John Kerry che sarà il super-ambasciatore degli Stati Uniti per la lotta al cambiamento climatico, ma più establishment di Kerry si muore: ex-segretario di Stato, ex-candidato alla Casa Bianca (sfidò George W. Bush nel 2004, perdendo), sposato con la miliardaria erede dell'impero Heinz. Anche nomi meno noti, ma cruciali per l'influenza che avranno alla Casa Bianca – il chief of staff Ron Klain, il segretario di Stato Anthony Blinken – sono puri prodotti dell'establishment democratico. Tutti rigorosamente moderati, centristi, talvolta obamiani o clintoniani, più spesso compagni di strada di Biden da molti anni. Così come moderata e centrista è Kamala Harris, la vicepresidente.

Quest'estate proprio la scelta della Harris in fondo rivelò in anticipo il "metodo Biden": donna di colore, sì, ma un falco dell'ordine pubblico quando fu ministro di Giustizia della California. Il mugugno dell'ala sinistra del partito democratico era prevedibile. D'altra parte l'elezione è stata una mezza vittoria di Biden – che ha strappato a Donald Trump cinque Stati-chiave – ma è stata una mezza sconfitta per il partito, che ha perso molti seggi alla Camera e non ha conquistato il Senato. Biden è convinto che siano state proprio le punte di fanatismo e intolleranza della sua sinistra, all'origine della delusione. A 78 anni, avendo finalmente conquistato il traguardo di una vita, ha l'intenzione di essere fedele a se stesso, e non pensa di avere debiti da saldare.

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