IL 2020, da quanto emerge da un sondaggio effettuato da Groupon, per quasi il 50% degli italiani è stato l’anno peggiore della loro vita. Natale, nonostante tutto, resta sempre uno dei periodi più attesi dell’anno per adulti e bambini, perché da lì a poco si chiuderà un anno e se ne inizierà un altro pieno di speranze e attese, perché arriveranno i doni tanto attesi, perché ci si potrà ritrovare insieme a parenti e amici che non si vedono da tempo. L’89% delle persone, infatti, ha dichiarato che lo festeggerà comunque insieme ai propri cari, anche a distanza e con l’uso di piattaforme per essere virtualmente nello stesso luogo e nello stesso momento, anche per scartare i regali.
di
Elena Bozzola
Non sappiamo ancora quali ulteriori restrizioni anti-Covid adotterà l’Italia, ma ciò che sappiamo è che nel resto dei Paesi europei sono già stati presi provvedimenti come lockdown di alcune settimane per arginare la terza ondata pandemica prevista per inizio 2021 in concomitanza con il picco dell’influenza stagionale. Natale, senza dubbio, quest’anno sarà diverso, ma diverso non vuol dire peggiore. Anzi, possiamo utilizzare questa festività anche per allentare le tensioni accumulate, per condividere momenti insieme ai nostri figli e per insegnare loro l’immenso valore della condivisione.
Se i nostri figli non ci vedono in ansia, saranno più tranquilli. Certo, è complicato farlo, soprattutto in momenti dove l’incertezza fatica a trovare dei punti fermi. Ma ce n’è uno di cui non dobbiamo dimenticarci: sei tu. Il mio primo consiglio va quindi ai genitori: usiamo (mi ci metto in mezzo anch’io in quanto genitore) lo spazio delle vacanze natalizie per fare pratiche di rilassamento, come la mindfulness, o respirazioni guidate, o training autogeno con l’aiuto di un esperto. Se la mente trova la pace, anche i pensieri saranno più chiari e meno grigi. E il corpo ne beneficerà, ritrovando energie da mettere a servizio degli spazi familiari durante le feste.
Longform
di
Fabio Di Todaro
Sì, ci sono delle difficoltà con cui dovremo fare i conti ancora per diverso tempo. Questa verità non va taciuta ai più piccoli. Con i dovuti modi dobbiamo dire loro che forse dovremo ancora attendere prima di andare a far visita al cuginetto che abita in un’altra Regione o in un altro Paese e che quest’anno non sarà come l’anno scorso. Poi vediamo, magari all’ultimo può succedere che, o forse succederà che, non sono frasi adatte ai bambini: loro vogliono sapere le cose come stanno e avere la certezza che noi saremo accanto a loro, indipendentemente da tutto.
Babbo Natale arriverà comunque. Nonostante gli impedimenti, compirà il suo lavoro, perché lui ha un permesso speciale per fare molte cose. Conditio sine qua non, però, è quella di avergli scritto una letterina, magari riflettendo insieme sul concetto di dono. Sicuramente a questo punto dell’anno la avrete già redatta, ma per chi non avesse ancora preso carta, penna e colori in mano (a Babbo Natale piacciano tanto anche i disegni), questo potrebbe essere un buon momento per mettersi all’opera. Chiediamo ai nostri figli cosa vorrebbero più di tutto e perché? Che cosa rappresenta per loro quel gioco o quel desiderio che stanno rappresentando sul foglio indirizzato a Santa Claus? Indaghiamo e chiediamo ai più piccoli di immaginare cosa farebbero con quello che hanno chiesto. Come li fa sentire? Con chi vorrebbero condividere quel gioco? Un accorgimento: Babbo Natale arriverà, lo abbiamo detto, e indosserà una mascherina per proteggersi e proteggere dal Covid. Noi, per aiutarlo, abbiamo invitato i nostri figli a mettere il gel igienizzante sotto l’albero dove lascerà i regali che gli abbiamo chiesto? Così, staremo tutti più tranquilli: le norme di prevenzione saranno rispettate.
di
Tina Simoniello
Ci sono tanti giochi che si possono fare, anche a distanza. Se non li conosciamo, possiamo documentarci su alcuni libri, o su internet. Oppure, possiamo dare spazio alla creatività: una delle meraviglie dei bambini è che sanno fare di tutto un gioco, divertendosi come noi adulti non sappiamo più fare. Usiamo questo tempo anche per fare giochi che implicano un certo grado di manualità, come per esempio creare delle formine per addobbare l’albero, o per creare dei personaggi con cui costruire una storia da inventare e narrare giorno dopo giorno insieme ai genitori.
Questo Natale è diverso, lo sappiamo. Non potremo ritrovarci tutti e alcuni di noi si vedranno solo con l’utilizzo di una piattaforma. E va bene, perché in alcuni casi non potremo fare diversamente. Però, una volta chiuso il collegamento con i parenti, con i nonni che non riusciremo ad avere fisicamente accanto, mettiamo da parte tablet, computer e smartphone. Il tempo presente è l’unico che abbiamo a nostra disposizione, diamo allora il buon esempio ai bambini e insegniamo loro a viverlo appieno. Parliamo, non lasciamo spazi a fraintendimenti, e cerchiamo di conoscere sempre meglio le persone che abbiamo accanto. Come? Facciamo domande, mettendo via il giudizio.
Il vero senso del Natale è quello di raccogliersi nel calore della famiglia. È, dunque, un momento di intimità. Potremmo allora esercitare gli abbracci con i nostri bambini. Quante volte siamo rimasti a lungo in un abbraccio, senza che fosse il preludio a un saluto? Pochissime volte, in molti casi è così. Ecco, allora, potremmo approfittare di questo momento in cui non dobbiamo salutarci in fretta e mentre ci abbracciamo dirci cosa stiamo provando: sarà un bell’esercizio per allenare l’ascolto delle nostre emozioni.
Longform
di
Fabio Di Todaro
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