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Billie Eilish: “Ecco come ho realizzato ‘No Time to Die’, il tema musicale per il nuovo James Bond”

Ha superato la maggiore età pochi giorni fa – il 18 dicembre – e, a soli 19 anni, Billie Eilish Pirate Baird O'Connell, nata a Los Angeles da genitori di origini irlandesi e scozzesi, è già entrata nell'Olimpo della musica. L'annuncio che consacrava definitivamente la nascita di un fenomeno non solo musicalmente di qualità ma anche d'impatto sociale, un'influenza forte per le adolescenti di mezzo pianeta, risale allo scorso gennaio. Poche settimane prima di entrare in lockdown, l'annuncio sui media ufficiali della saga dello 007 più famoso del pianeta arrivava secco e stringato: “Billie ha scritto e interpreterà la canzone del 25esimo film di James Bond”. No Time to Die, il nuovo film con protagonista Daniel Craig diretto da Cary Fukunaga, la cui uscita è stata rimandata a lungo a causa della pandemia – e che ora dovrebbe arrivare nelle sale il 2 aprile 2021 – aveva la sua theme, il suo 'tema'. Un classico che, dopo Skyfall, composta nel 2013 da Adele, e vincitrice dell'Oscar, per l'omonimo capitolo con protagonista l'agente segreto, ancora una volta torna nelle mani di una giovane.

Il brano, realizzato insieme fratello 23enne Finneas Baird O'Connell, cantautore ma in questo caso produttore insieme a Stephen Lipson, ha un 'cast' – se così vogliamo definirlo usando una metafora cinematografica – degno di un supergruppo: agli arrangiamenti orchestrali c'è il 'colosso' Hans Zimmer con Matt Dunkley mentre le chitarre sono di Johnny Marr, leggendario componente degli Smiths. Nonostante pare, secondo indiscrezioni, che il brano non sia piaciuto a Craig – molto probabilmente al suo ultimo ruolo nei panni dell'agente con licenza di uccidere – la più giovane artista al mondo a confrontarsi con una colonna sonora così importante è andata avanti per la sua strada: “Abbiamo scritto la canzone mentre ci trovavamo sul tour bus, in uno dei nostri lunghi viaggi tra una città e l'altra, e più precisamente eravamo nelle cuccette. Per aiutarci, la produzione di No Time to Die ci ha consegnato le prime venti pagine della sceneggiatura. Eravamo curiosissimi ed eccitati, le abbiamo lette tutte d'un fiato, ed è stato ovviamente incredibile. E, soprattutto, è stato fondamentale: quei fogli ci hanno fatto capire dove sarebbe arrivata la canzone e il tono generale del pezzo”, ha dichiarato Finneas. “Quindi Billie e io siamo passati alla composizione, abbiamo registrato un provino e lo abbiamo mandato. L'ultima fase della lavorazione è avvenuta a Londra, insieme ad Hans Zimmer e Johnny Marr degli Smiths. Voglio dire: James Bond? Hans Zimmer? Johnny Marr? Strabiliante”.

La decisione di affidare il pezzo alla voce di Eilish è nato tutto dal regista Cary Joji Fukunaga, che parla di quel momento come di uno dei più importanti nella lavorazione di No Time to Die: “Tra i momenti più coinvolgenti c'è stato certamente quello in cui ho portato Billie Eilish davanti a Barbara (Broccoli, la produttrice, ndr) e Daniel, che erano meno consapevoli di me della enorme e tuttavia sempre crescente popolarità di Billie”, ha spiegato Fukunaga, “ma io ne ero convinto: li stavo seriamente spingendo a prendere una decisione che non fosse così prevedibile, che fosse avventurosa come lo era il film. La prima volta che ho ascoltato il demo del pezzo ho pensato di aver avuto ragione: mi sono venuti subito i brividi, successivamente si è trattato solo di dargli la giusta forma in modo tale che ottenesse la grande portata di una canzone per un film di James Bond. Il brano era però tutto lì, in quel provino. Non si è dovuto dovuto aggiungere molto altro, la canzone era già fantastica”.

Gran parte della lavorazione del pezzo, a causa della pandemia ma anche delle distanze che separavano tutti, è avvenuto online. Come molti altri, il quartetto formato da Billie, Finneas, Hans e Johnny si è 'visto' tramite lo schermo del computer per discutere sul da farsi. Una delle prime conversazioni, in verità, è avvenuta in casa O'Connell, esclusivamente tra Billie e suo fratello. Entrambi avevano convenuto che il titolo del brano sarebbe dovuto essere identico a quello del film: “Siamo stati fortunati”, ha ammesso Finneas, “perché il titolo era bello, No Time to Die, e questo ci ha facilitati nello scrivere un buon testo. La nostra però non è stata una presa di posizione volta a criticare altri: non biasimo Jack White e Alicia Keys per non aver scritto una canzone chiamata Quantum of Solace”, ha spiegato, con un mezzo sorriso in faccia.

“All'inizio, pensando al lavoro che avrebbe potuto fare Johnny, abbiamo provato a comporre il tema con la chitarra ma non funzionava. Così il risultato è che abbiamo avuto un forte blocco creativo. Per fortuna è bastato che Finneas si sedesse al pianoforte e improvvisamente tutto era tornato ad avere un senso. Scrivere il pesto poi ci è venuto molto naturale”, ha spiegato Eilish. Dopo aver chiuso il provino, era arrivato il momento di ricevere l'approvazione di Hans Zimmer, che si trovava nel suo studio di Los Angeles, e che avrebbe dovuto dare una veste orchestrale al tutto: “La canzone era già perfetta per il film, già ti faceva immaginare come sarebbe stata associata alle immagini”, ha raccontato il compositore, “abbiamo sperimentato un po', con circa settanta persone quando il brano non era ancora pienamente concluso”.

Da parte sua, Marr è arrivato al punto di chiamare l'arruolamento di Eilish come “una mossa coraggiosa. Suppongo che, da un certo punto di vista, potresti definirla una scelta inaspettata perché il suono di Billie e Finneas è così distintivo ma non roboante. La tensione nelle loro canzoni, soprattutto in quelle lente, viene da 'ciò che non c'è', è parte integrante della performance”, ha raccontato. “Per quanto mi riguarda, ricordo di essermi seduto dietro Hans pensando: 'Wow, Hans ci metterà dei corni francesi', ovvero le cose che mi piace sentirgli realizzare. Però, alla fine, non si è rivelato così ottuso da accontentarmi: ci sono un sacco di rumori, è noise elettronico. Però ci sono dei pattern sonori che non si possono realizzare con i sintetizzatori, ed è così che sono entrato in scena io. Risultato? Mi sono divertito come un pazzo”.

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