"Se finisce quest'alleanza di governo, l'unica alternativa è il voto". Francesco Boccia non esclude cambi mirati nell'esecutivo, ma non crede a quelle che definisce "alchimie di palazzo" e chiede al Movimento 5 stelle di avere più coraggio.
Ministro, perché non vede alternative a questa maggioranza?
"Perché nella realtà italiana oggi c'è da un lato il fronte sociale, progressista, europeista e dall'altro la destra populista e sovranista. La destra liberale è evaporata. Chi pensa di portare Forza Italia da questa parte, non ha capito che non ha senso. E anche chi tira dentro l'ex presidente della Bce Mario Draghi, fa male a lui e sbaglia ancora una volta prospettiva, analisi e strategia. Dimostra di non capire dov'è il Paese reale".
Parla di Renzi, ma sul Mes – ad esempio – siete d'accordo con lui e non con i 5 stelle. Come ne uscite?
"Per noi il Mes sanitario è importante, perché è vero che i tassi d'interesse si sono abbassati, oggi abbiamo uno spread tra i più bassi dell'ultimo decennio, ma è anche vero che in molti continuano a considerarlo un totem politico e non quello che in parole povere è: un mutuo a interessi bassissimi, quasi zero. Se per un attimo ragionassimo sul fatto che grazie all'azione di Paolo Gentiloni e David Sassoli il Mes è privo di condizionalità, la discussione occuperebbe pochi minuti".
Esclude un rimpasto a gennaio? Un Conte ter con dentro Renzi agli Esteri e Di Maio agli Interni?
"Questo attiene alla volontà politica dei partiti. E ovviamente conta la volontà del premier. Le formule che partono dalle esigenze delle persone anziché del Paese sono un mesto ritorno al passato remoto".
Vede più probabile un Conte ter, un governo con una maggioranza diversa o il voto?
"Penso che se naufraga questa alleanza non ci sia altra strada che il voto. Le verifiche si fanno per aggiustare programmi e obiettivi, non per cambiare caselle e incastri".
Ma come si fa a votare in piena pandemia?
"E come si fa a fare una crisi in piena pandemia? In ogni caso, il Pd non avallerà nessun pasticcio. Non sappiamo ancora cosa pensa il capo dello Stato. Il garante dell'unità nazionale e della Costituzione è solo lui".
Come cambierà la cabina di regia del Recovery plan?
"Si è dibattuto sul nulla, perché quello strumento non potrebbe mai sostituire governo e Parlamento. È un supporto tecnico che hanno tutti, e sottolineo tutti, i poteri gestionali, compreso chi oggi si scaglia contro. Sarà questo e niente di più".
Conte non ha davvero ecceduto accentrando troppi poteri?
"Il presidente del Consiglio ha il potere di coordinamento dell'azione di governo. Sinceramente non mi sembra ne abbia mai abusato. Se poi i partiti chiedono maggiore collegialità la vedo in senso costruttivo e penso sia suo interesse incentivarla".
Il Pd, davanti agli attacchi di Italia Viva, ha però taciuto. Questo non indebolisce il premier ancora di più?
"Un governo di coalizione è tale proprio perché le varie anime propongono e discutono. Non ho mai sopportato le ipocrisie. Se c'è qualcosa che non funziona o va migliorato bisogna dirlo. Attenzione però: bisogna essere animati dalla volontà di restare insieme per costruire un futuro comune. Il Pd pensa questo e agisce di conseguenza. Lo crediamo tutti?".
Dovrebbe chiederlo ai suoi alleati. I 5 stelle continuano a non scegliere e a perdere pezzi. Questo non la preoccupa?
"No perché ci sono trasformazioni che vanno accompagnate con coraggio. Quel coraggio che alle ultime regionali è mancato e che ora devono trovare i loro gruppi dirigenti".
Che invece l'ambiguità paiono coltivarla, per non lasciare il partito alla fronda di Di Battista.
"Nel 2018 il Movimento ha stravinto nel Paese rispondendo alle istanze dei più deboli, lasciati soli anche dal Pd di allora. Chi coltiva le alchimie dei palazzi o le strategie dei salotti che giocano con le matrioske infischiandosene della vita delle persone, non capisce che siamo in un'altra stagione. Zingaretti ha riconnesso il partito al suo popolo, alla sua base, e questo lavoro è solo all'inizio. Ora bisogna decidere se possiamo farlo con un'alleanza o se dobbiamo farlo da soli. Perché se è così, meglio saperlo subito".
Insieme come si riparte, se siete così divisi e intenti a piantare bandierine?
"Facendo tutti un passo indietro per farne due insieme in avanti. Viviamo uno degli inverni più bui della nostra storia. Non è solo una frase. Abbiamo ogni giorno un lutto nazionale, italiani attaccati a un respiratore, famiglie distrutte dalla crisi, una tenuta sociale traballante. Proviamo a fare silenzio e a lavorare. I nostri figli ci chiederanno se avremo fatto di tutto per salvare prima le vite umane e poi l'economia. Chi ha proposto o approvato cosa conta poco".
Se davvero le zone differenziate per colore hanno funzionato, nella lotta al Covid, perché cambiare proprio a Natale?
"Siamo passati da un indice di contagio di 1,7 a fine ottobre, con alcune regioni oltre il 2, a una media nazionale dello 0,8. Le restrizioni territoriali hanno evitato un secondo lockdown totale. Dopo Natale però non abbiamo davanti l'estate come a maggio, c'è il periodo più freddo dell'anno. Queste restrizioni servono a mettere ancora più in sicurezza le reti sanitarie. E poi avremo la mobilitazione per le vaccinazioni, che non si può fare con gli ospedali e il Paese in emergenza. Non è un caso che in tutta Europa siano state prese decisioni restrittive proprio adesso".
Non è "solo" un mal di testa. Emicrania: regole, sintomi e prevenzione di uno dei…
Infezioni in gravidanza, ogni anno un neonato su 150 colpito da citomegalovirus, circa 300 nascono…
Morbillo, quasi raddoppiati i casi in un mese: cosa sta succedendo e cosa fare Corriere…
Sonno e intestino: così il microbiota intestinale influenza il riposo (e viceversa). Come intervenire Corriere…
DELFINATO, È IL TADEJ POGAČAR SHOW. TAPPA E MAGLIA PER LO SLOVENO TuttobiciwebVisualizza la copertura…
LIVE Judo, Mondiali 2025 in DIRETTA: ASSUNTA SCUTTO, ORO DA DOMINATRICE! OA SportMondiali Judo: Assunta…