REGGIO EMILIA – E' stato un Milan Bolt, quello che ha battuto il Sassuolo. Sfreccia ancora davanti a tutti, un record dopo l'altro. Segna il gol più veloce della storia della serie A con Leao: 6 secondi e settantasei centesimi. Continua a non perdere in questo campionato (13 giornate) e porta a 25 i risultati utili consecutivi nel 2020. Segna almeno 2 gol da 15 partite. E' largamente la squadra più giovane del campionato: stavolta ha abbassato ulteriormente la media della formazione di partenza (anni 22,3), complice l'assenza per infortunio del ventisettenne Rebic, in aggiunta a quelle di Ibrahimovic (39) e Kjaer (31). Proprio questa premessa, le 4 assenze importanti (la quarta era Bennacer) lasciava presumere che il Milan rischiasse di farsi sorprendere dalla freschezza e dagli schemi del Sassuolo di De Zerbi, macchina dagli ingranaggi memorizzati.
Invece è stato il Milan a sorprendere tutti, non solo l'avversario di giornata. E lo ha fatto proprio con gli schemi di Pioli. La micidiale azione del vantaggio sprint è eloquente. Se di solito il calcio d'inizio viene battuto giocando il pallone con una rete di passaggi per lo più orizzontali, Çalhanoglu ha fatto una cosa evidentemente progettata in allenamento a Milanello. Ha puntato subito la porta, cogliendo impreparato Maxime Lopez, e si è infilato nella trequarti con uno scatto propedeutico a quello di Leao, centravanti vice del vice (Rebic) di Ibra. Servito dal tocco lieve in verticale del compagno, il velocista portoghese in tre falcate è entrato in area e ha spiazzato Consigli.
Il Sassuolo è rimasto comprensibilmente tramortito dal traumatico avvio. Lo ha patito in particolare Rogerio, terzino sinistro nell'accezione appunto sinistra e non mancina del termine. E' stata l'altra mossa studiata da Pioli, lo scambio di posizioni tra i quattro giocatori più avanzati, a confondere assai il brasiliano, in questa partita non particolarmente attento alla copertura, come il suo omologo di destra Toljan. Ruotando il teorico trequartista centrale Diaz, il teorico esterno sinistro Çalhanoglu, il teorico esterno destro Saelemakers e il teorico centravanti Leaoi – teorici tutti, nel senso che si muovevano moltissimo e non concedevano punti di riferimento – nella pratica il Milan ha ottenuto l'effetto che voleva: disorientare i difensori di De Zerbi. I cui centrocampisti, in verità, hanno manifestato a loro volta disagio, perché il trio allestito per la squalifica dell'ex Locatelli – Maxime Lopez-Bourabia-Traoré – si è trovato sempre scavalcato dalle partenze palla al piede dei milanisti, che hanno usato bene le fasce laterali.
La partita sarebbe stata già chiusissima dopo nemmeno dieci minuti, se la fuga di Leao a destra sull'arrancante Rogerio e il destro angolato del 2-0 Çalhanoglu sul cross rasoterra all'indietro non fossero stati cancellati dall'intervento del Var, che dopo un paio di minuti di attesa ha certificato il fuorigioco iniziale di Saelemaekers. Però il Milan non si è lasciato scalfire dal contrattempo: il raddoppio era solo rimandato. Controllate le puntate saltuarie del Sassuolo anche grazie agli anticipi di Kalulu riproposto al centro della difesa, è stato Saelemaekers stesso a riscattarsi. E l'azione che lo ha innescato al facile tocco in porta dentro l'area – un lunghissimo contropiede di Hernandez, servito alle soglie dell'area di Donnarumma da Diaz – ha confermato l'eccellente gestione del pallone. A quel punto, con più di un'ora da giocare, il Sassuolo ha cercato le sue classiche imbucate, ma l'unica davvero riuscita, che ha portato al sinistro di Berardi, è stata salvata da Romagnoli.
Le sostituzioni nell'intervallo non hanno modificato nulla o quasi. Tonali, per un risentimento agli adduttori che mercoledì prossimo potrebbe infoltire la lista degli assenti, ha ceduto le mansioni a Krunic, mentre gli ingressi di Caputo e Kyriakopoulos hanno sostanzialmente certificato il fallimento di Defrel e Rogerio in questa partita: più tardi anche quello di Djuricic, rimpiazzato da Boga, che forse avrebbe meritato di essere schierato prima. Pioli si è limitato alla staffetta tra Diaz e Hauge, col quale sono continuate le suddette rotazioni in attacco. Leao è rimasto centravanti sui generis: addetto al contropiede, ma con Çalhanoglu nei pressi. Così ha obbligato Consigli a una respinta in tuffo, che il portiere del Sassuolo ha bissato più tardi su un destro a rientrare di Hauge. Anche Donnarumma, nel frattempo, si era sgranchito i muscoli con una parata su destro di Bourabia. Poi Berardi, che col Milan ha felice tradizione ma non segnava dal 2015, ha provato invano il gol d'autore su incursione in area. Lo ha infine firmato sulla punizione conquistata da Boga, steso al limite dell'area da Romagnoli. Il nono gol di Berardi al Milan è rimasto tuttavia il solo imprevisto per Pioli, insieme all'ammonizione di Kessié, che sarà squalificato nell'ultima partita dell'anno contro la Lazio. Chiudere il 2020 in testa da sola è per la capolista del campionato una possibilità concreta. E dipende solo da lei, non dagli altri.
SASSUOLO-MILAN 1-2 (0-2)
Sassuolo (4-3-3): Consigli 6 – Toljan 5 (16’ st Müldür 6), Marlon 5, Ferrari 5,5, Rogerio 5 (1’ st Kyriakopoulos 6) – M.Lopez 5,5, Bourabia 5, Traoré 5,5 (41’ st Obiang sv) – Berardi 6,5, Defrel 5 (1’ st Caputo 6) , Djuricic 5 (12’ st Boga 6). All. De Zerbi 5.
Milan (4-2-3-1): G.Donnarumma 6 – Calabria 6, Kalulu 6,5, Romagnoli 6,5, Hernandez 7 – Tonali 6 (1’ st Krunic 6), Kessié 6,5 – Saelemaekers 7 (34’ st Castillejo sv), Diaz 6,5 (12’ st Hauge 6), Çalhanoglu 7 (41’ st Maldini sv) – Leao 7. All Pioli 7.
Arbitro: Mariani 6.
Reti: 1’ pt Leao, 26’ pt Saelemaekers, 44’ st Berardi
Note: Ammoniti Berardi, Kessié, Calabria, Romagnoli.Original Article
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