Durante il lockdown, persino i boss di Cosa nostra avevano problemi a fare arrivare la droga in Sicilia. I trafficanti nigeriani, invece, no. Grazie a una rete di corrieri, che ingerivano ovuli e viaggiavano su e giù per l’Italia, con tutti i mezzi possibili. Un’indagine della squadra mobile di Palermo svela un affare di droga a tanti zeri, gestito da due cittadini nigeriani che ufficialmente erano nullatenenti, come tali percepivano il reddito di cittadinanza. Joseph Nnodue Onwujiobi, il "capo" come lo chiamavano, e Solomon Gukas Emmanuel sono stati arrestati questa notte insieme ad altre undici persone sulla base di un provvedimento di fermo firmato dal procuratore capo di Palermo Francesco Lo Voi e dall’aggiunto Salvatore De Luca: quattro indagati sono italiani, lavoravano al servizio della banda nigeriana.
Palermo, i trafficanti di droga si disperano dopo il sequestro di droga
Gli investigatori della Mobile diretta da Rodolfo Ruperti hanno ricostruito i viaggi della droga, da Napoli a Palermo. I trafficanti trattavano soprattutto cocaina ed eroina, che poi smerciavano ai pusher palermitani attivissimi nel mercato di Ballarò, ma anche ad altri grossisti, nel Trapanese. Nel corso degli ultimi mesi sono stati fatti già diversi sequestri di sostanza stupefacente, per un ammontare di circa 300 mila euro. Un colpo all’organizzazione, che cercava di correre ai rimedi, sperimentando nuove vie per portare la droga a Palermo. Ma i poliziotti della sezione “Criminalità straniera e prostituzione” seguivano ormai in diretta le mosse dei trafficanti grazie a microspie e telecamere.
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