Si allarga l'inchiesta sulla morte di Jessica Mantovani, la donna di 37 anni il cui corpo fu trovato nel giugno 2019 in un canale della centrale idroelettrica di Prevalle, nel Bresciano. Ai primi sospettati di omicidio – Giancarlo Bresciani e Marco Zocca – si aggiungono adesso altre otto persone indagate.
"Uccisa a calci e pugni e gettata nella centrale idroelettrica": così è morta Jessica Mantovani
I nuovi indagati sarebbero sette uomini e una donna tra i 31 e i 72 anni, tutti residenti tra Gavardo e Prevalle e in alcuni casi parenti dei due principali sospettati: per tutti loro l'accusa – secondo quanto riporta il Gionale di Brescia – è di concorso in occultamento di cadavere.
Donna morì in un canale nel Bresciano, amico indagato per omicidio
Secondo quanto potuto accertare dall'autopsia la donna fu uccisa a calci e pugni e quindi il corpo gettato nel canale della centrale con la speranza che non venisse trovato. Bresciani e Zocca, a piede libero, sono le due persone che avevano trascorso una parte dell'ultima serata in vita di Jessica Mantovani. Tracce di sangue della donna e di Zocca sono state trovate in casa di Bresciani durante i rilievi dei Ris. Dall'analisi dei telefoni dei due indagati, inoltre, è stato accertato che dopo la notte in cui la donna era scomparsa, c'era stato un tentativo non riuscito di cancellare chat e telefonate con Jessica.
Martedì la procura ha disposto una nuova analisi sulle auto degli otto indagati: alla ricerca, evidentemente, di tracce che riconducano al cadavere della donna, trasportato e abbandonato in quel canale di campagna.
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