NAPOLI – Due partite a Roma in tre giorni: la prima sul campo, nel posticipo serale di domenica all'Olimpico contro la Lazio; la seconda martedì pomeriggio davanti al tribunale del Coni, dove sarà discusso dalle Sezioni Unite del Collegio di Garanzia il ricorso del Napoli per la sfida non giocata lo scorso 4 ottobre a Torino, contro la Juve. De Laurentiis proverà di nuovo a chiedere la cancellazione dello 0-3 a tavolino e del -1 in classifica, subiti in primo e secondo grado dalla giustizia sportiva. Ma adesso la priorità è la trasferta di campionato, che gli azzurri dovranno affrontare in emergenza per la squalifica di Insigne e per gli infortuni di Mertens e Osimhen.
A Gattuso mancheranno i tre pilastri del suo attacco contemporaneamente e per questo il rebus della vigilia è legato alla scelta del modulo: 4-2-3-1 o 4-3-3. Di sicuro al centro del reparto offensivo ci sarà Petagna, già subentrato mercoledì scorso a San Siro nel corso della sfortunata sfida con l'Inter e vicinissimo nel recupero al gol del pari, con un palo scheggiato. Al suo fianco Lozano, il più in forma della squadra. L'altro posto se lo contendono invece Politano ed Elmas, con Zielinski che potrebbe essere arretrato a centrocampo o schierato ancora come trequartista, in un ruolo che ne sta esaltando le caratteristiche e il talento. Tra i convocati torna pure per l'occasione lo spagnolo Fernando Llorente: finora mai utilizzato e in procinto di passare a gennaio alla Sampdoria. Stavolta però c'è bisogno pure di lui, almeno in panchina.
di
Matteo Pinci
Le assenze di Insigne, Mertens e Osimhen impongono al Napoli di trovare altre soluzioni in zona gol. Anche per questo a centrocampo ci sarà il rilancio tra i titolari dello spagnolo Fabian, che ha un buon tiro da fuori, è abile sui calci piazzati e assicura più qualità rispetto a Demme e Bakayoko. Gli azzurri sono usciti senza punti da San Siro, ma allo stesso tempo con la convinzione di poter essere competitivi ad alti livelli e di potersela giocare alla pari con tutti, anche in emergenza. Merito della qualità dell'organico e soprattutto dell'ottimo lavoro di Gattuso, che firmerà nella breve sosta di fine anno il rinnovo del suo contratto fino al 2023. Giocando ogni tre giorni il tecnico non ha nemmeno avuto il tempo di leggere le numerose clausole inserite da De Laurentiis. Ma il rapporto è solido e non ci sono incomprensioni tra i due, che sono pronti a fare "squadra" nella decisiva tre giorni romana. La posta in palio è molto alta, in campo e fuori.
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