"Noi abbiamo conoscenza limitata" sugli effetti collaterali del vaccino anti Covid di Pfizer. "Finora abbiamo vaccinato poche persone, 150mila hanno avuto il vacci Pfizer in pochi giorni. Dobbiamo aspettare ancora. Però questi eventi" di reazioni più significative emerse e riportate dalla stampa internazionale, "stanno ancora nel range". A spiegarlo è stato il direttore scientifico dell'Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma Giuseppe Ippolito, durante una sessione della 15esima edizione del Forum Risk Management in Sanità. "Abbiamo il lavoro pubblicato sul 'New England Journal of Medicine' (Nejm) che ci dice cosa è stato fatto nel trial e ci dice che 1 su 4 ha avuto fastidi, e che non ci sono stati eventi gravi direttamente correlati" all'iniezione scudo.
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di
Laura Barbuscia
"E questo è scritto anche nel documento con cui il vaccino è stato approvato dalla Fda" negli Usa. "Noi dobbiamo considerare che ci possiamo aspettare una serie di effetti indesiderati come se li sono trovati nello studio pubblicato su Nejm, quindi fino a una persona su 4 che ha sperimentato febbre, brividi, mal di testa, vomito diarrea. La totalità di questi eventi si risolve spontaneamente". Sicuramente c'è attenzione rispetto "all'unico di questi 3 casi di shock anafilattico, quello registrato in Alaska, che ha portato alla necessità di cortisone e adrenalina e poi di un supporto respiratorio, ma – aggiunge Ippolito – vorrei dire che non a caso nel modello di farmacovigilanza c'è scritto di raccogliere informazioni su pregressi eventi e i numeri finora sono 'brevi'", visto che le vaccinazioni nella popolazione sono iniziate da pochi giorni.
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