TORINO – Ultima spiaggia Bologna. Domenica, all'ora di pranzo, Marco Giampaolo si gioca tutto per rimanere aggrappato alla panchina del Torino. L'ultimatum dato da Urbano Cairo dopo la sconfitta di sabato scorso contro l'Udinese scadrà alla vigilia di Natale, nella notte che da mercoledì 23 dicembre porterà a 24 giovedì, subito dopo l'ultima partita del 2020 che i granata giocheranno a Napoli. Ma è chiaro che non battere il Bologna domenica al Grande Torino vorrebbe dire arrivare quasi ai titoli di coda della parentesi granata di Giampaolo che finora è stata avvilente. Lo dicono i numeri che vengono aggiornati partita dopo partita con sempre nuovi record negativi. Dopo la sconfitta di Roma contro i giallorossi, il ruolino di marcia stagionale parla di 12 partite, con 8 sconfitte, 3 pareggi e una sola vittoria, quella strappata un mese e mezzo fa a Marassi contro il Genoa. In totale, la classifica vede il Torino occupare un desolante ultimo posto, a pari punti con il Crotone. E non vanno certo meglio i numeri di un orripilante 2020: l'anno solare granata porrebbe i granata in zona retrocessione in tutti i campionati dell'Europa che conta, dal basso dei 25 punti conquistati nelle complessive 33 partite disputate, con 6 vittorie, 7 pareggi e addirittura 20 sconfitte.
Torino, Giampaolo: "Prova orgogliosa e dignitosa". Il ds Vagnati contro Abisso: "Sconcertante l'espulsione di Singo"
Trenta reti incassate
A Roma, i granata hanno incassato altri tre gol, che portano il totale delle reti incassate a 30, una statistica che si commenta da sola. "Siamo in difficoltà ed è evidente – scuote la testa a fine partita Giampaolo cui non è servito neppure operare una rivoluzione totale lasciando in panchina gente come Sirigu, Izzo, Nkoulou e Rincon -. Questa era una partita difficile da disputare in undici, invece il Torino è stato in partita pur giocando 70 minuti in dieci contro undici contro una squadra che ha grande palleggio. Abbiamo giocato con dignità ma fra due giorni il calendario ci propone subito il Bologna, e lo faremo senza Singo che sarà squalificato dopo l'espulsione regalata, e senza Ansaldi che si aggiunge al lungo elenco di infortunati. Ma noi non dobbiamo cercare alibi".
Torino, Giampaolo: "Orgoglio e non chiacchiere, gli interessi del club vengono prima dei nostri"
di
Fabrizio Turco
Anche la rabbia per l'arbitraggio di Abisso
Ma nella pancia dell'Olimpico esplode anche la rabbia granata, espressa dal direttore tecnico Davide Vagnati a proposito della precoce espulsione di Singo: "Un'espulsione così dopo 13 minuti è una roba che lascia senza parole. Se abbiamo chiesto spiegazioni all'arbitro? Cosa dobbiamo chiedere? Si tratta di un errore, e bisognerebbe rivedere anche il regolamento, perché per l'espulsione diretta c'è l'intervento del Var, ma non con la doppia ammonizione. Il punto è che siamo stati penalizzati clamorosamente, per non parlare poi del fallo su Belotti prima del primo gol della Roma. Questi sono errori importanti, che determinano una partita. Porti la squadra in ritiro, prepari la partita in un certo modo e così sembri quasi inerme e noi non vogliamo esserlo. Solo che poi così diventa tutto più difficile".
A questo punto, però, non resta che leccarsi le ferite e concentrarsi da subito sul Bologna. Perché contro la squadra dell'ex Sinisa Mihajlovic i granata dovranno sfoderare le forze residue e l'orgoglio. Un carattere, va detto, che non sempre nel corso della stagione, il Torino ha dimostrato di possedere.
Commenti recenti