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Recovery fund, Conte: “Serve struttura per garantire attuazione. Non sia cattedrale su carta”

MILANO – Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, torna sul luogo delle frizioni interne alla maggioranza: la "cabina di regia" per la definizione degli investimenti italiani supportati dai 209 miliardi in arrivo con il Recovery fund europeo. Una struttura che ha alimentato le richieste di cambio rotta da parte dell'esecutivo da parte del leader di Iv, Matteo Renzi, e ha generato frizioni anche con il ministro Gualtieri all'interno del Pd.

"Tutti ci dicono che la pandemia avrà pesanti conseguenze anche l'anno prossimo, se non anche nel 2022", dice il premier all'evento "Nuovo bilancio e Next Generation Eu: un piano europeo per far ripartire l'Italia". Ma il Recovery fund in Ue è "in dirittura d'arrivo", sottolinea. Ammette le "discussioni" in maggioranza sul tema, "che non vogliamo tacere" ma "si stanno tutte orientando verso la disponibilità e la volontà di rendere questo piano di ripresa e resilienza nazionale quanto più efficace possibile nell'interesse non solo dell'Italia ma dell'intera Europa".

Difende l'idea della cabina di regia quando spiega che "il piano nazionale di rilancio e resilienza dovrà essere condiviso a tutti i livelli" e dovrà avere "canali preferenziali per la realizzazione degli investimenti e il completamento delle opere. Preferenziali significa semplificazione burocratica e dei percorsi normativi e anche ovviamente una struttura che possa garantire attuazione in tempi adeguati con tutte le amministrazioni centrali e territoriali coinvolte". L'Italia deve essere "in prima linea, in trincea, per cogliere tutte le opportunità che l'Europa ha messo in campo. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza dovrà offrire tutte le garanzie di non essere una cattedrale scritta su carta ma un piano efficace da realizzare nei tempi annunciati".

Poco prima che parlasse Conte, era stata la presidente del Senato, Casellati, a parlare del piano: "Non possiamo permetterci di sbagliare. Come per il Piano Marshall, l'opportunità del Recovery Fund capita una volta sola nella storia. Disperdere le risorse disponibili in mille rivoli improduttivi sarebbe un errore imperdonabile, che finirebbe per ricadere sulle spalle dei nostri figli e nipoti". E ha aggiunto: "Il Parlamento deve tornare ad essere centro per la definizione delle scelte programmatiche e legislative. Non credo che nessuna cabina di regia o nessun gruppo di esperti possa sostituirsi alle decisioni del Parlamento".

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