I camerieri sono “sospesi”: non serviranno a tavola, consegneranno il pranzo in un sacchetto. Lasagne, il primo piatto. Ci saranno nomi eccellenti a porgerlo domani alle Cucine Popolari di via del Battiferro: il cardinale Zuppi, il sindaco Merola, Alessandro Bergonzoni, Gianni Morandi, Mattia Santori, Stefano Benni, Marcello Fois. È il pranzo per chi è solo e senza possibilità. Ma sospeso in questi giorni è anche carrello della spesa al Pilastro, lo sono le mascherine per i senza fissa dimora, i test sierologici regalati a Calderara e i tantissimi pacchi e pacchetti preparati per chi è più povero e fragile.
In questo Natale in cui siamo tutti più soli, ingabbiato dal Coronavirus, la solidarietà sotto le Torri cresce più che mai, riempie la distanza pur nel distanziamento, ricrea legami, quelli che più ci mancheranno, anche a tavola. È il Natale della solidarietà sospesa, che lascia cioè un piatto caldo, un dono, pasta e pannolini perché «nessuno resti indietro» scrive Simone Borsari, presidente del quartiere San Donato annunciando l’iniziativa del “carrello sospeso”. Chi fa la spesa alle Coop di via San Donato e Carnacini può lasciare generi alimentari e prodotti igienici, i volontari di 19 associazioni del Pilastro li distribuiranno alle famiglie segnalate dai servizi sociali.
«È la fantasia della solidarietà che non rinuncia ad essere quella che è» , osserva frate Benito Fusco, anima del pranzo natalizio da asporto alle Cucine popolari, la mensa della “parola e del pane” che negli ultimi due anni si è tenuta alla basilica dei Servi e a Budrio. Il virus ha sparecchiato la tavola, ma il pasto è servito. La fila dei volontari- camerieri quest’anno è ancora più lunga, «anche se non potremo sederci a tavola, e questo è devastante, proveremo a recuperare così il contatto», osserva Roberto Morgantini. Il Bologna calcio regalerà i panettoni, sono previsti 300 pasti da asporto. «La divisione fondamentale dell’umanità non è tra credenti e non credenti – dicono frate Benito e Morgantini – è piuttosto tra quelli che davanti alla sofferenza e indigenza degli altri si voltano dall’altra parte e coloro che invece accettano di condividerla».
Gli ospiti delle Cucine popolari avranno il pranzo offerto allo Student Hotel di via Fioravanti, domenica: cous cous, lasagne ai funghi, pollo e panettone del forno “ Brisa” con mascarpone.
A Bologna una pioggia di pacchi "sospesi" per il Natale solidale
E' iniziata nei centri sociali e nelle parrocchie della città la raccolta delle scatole piene di regali che poi verranno distribuite dalla Caritas e dalle associazioni alle persone in difficoltà. Si proseguirà anche nei prossimi giorni. "Si tratta di un piccolo gesto di amicizia in un momento reso più difficile dalla pandemia e dalla crisi", hanno spiegato gli organizzatori. Per partecipare all'iniziativa, nata a Milano e diffusa attraverso i social, basta mettere in una scatola una cosa dolce, una cosa calda, un passatempo e un prodotto di bellezza. Poi va aggiunta una parola gentile e dopo si può cominciare a festeggiare il Natale. I punti di raccolta sono moltissimi, per vederli tutti basta visitare la pagina Facebook "Un natale in scatola – Bologna"
Ed è una corsa al dono tra centri sociali, circoli e parrocchie. Il centro sociale 2 Agosto ha lanciato l’iniziativa “Regalo sospeso… in scatola”: 2.500 quelli già raccolti tra Bologna e Castel Maggiore, «praticamente facciamo concorrenza a Babbo Natale» sorride Francesca Maurighi, volontaria. Andranno a Caritas, Open Group, Piazza Grande per la distribuzione. La rete “Dont’panic- organizziamoci” oggi e domani prepara i pacchi al circolo Arci RitmoLento per poi consegnarli domenica. I regali sospesi delle Acli andranno agli ospiti delle case di riposo. La Comunità di Sant’Egidio li distribuirà con il pranzo da asporto il 25 nella chiesa di San Bartolomeo e Gaetano. Nel frattempo raccoglie i doni nella sede di Galleria Acquaderni: anche torce, portafogli, sacchi a pelo, guanti per chi vive in strada.
I circoli del Pd hanno raccolto cibo per le Cucine popolari, l’Emporio e la Caritas. Gli Avvocati di strada hanno lanciato l’appello: portateci mascherine per i senza dimora, sono arrivati Loretta e Marco con il primo pacco. C’è anche la Colonna solidale autogestita (cibo, detersivi e materiale per la scuola al venerdì al Vag61, ore 17-19) e ci sono le Brigate di Mutuo Soccorso del Tpo che donano alimenti alle famiglie e che oggi hanno fatto un’azione dimostrativa alla Pam per chiedere una redistribuzione della ricchezza della grande distribuzione.
Bologna, il blitz dei centri sociali al supermercato: "Redistribuire il cibo ai poveri"
Blitz oggi del centro sociale Tpo al supermercato Pam, in via Zanardi, fuori porta Lame. Gli attivisti delle Brigate di Mutuo Soccorso, con Làbas, sono entrati, hanno riempito due carrelli con prodotti alimentari e li hanno lasciati fuori dalle casse. Lo scopo? "Chiedere una redistribuzione del cibo e della ricchezza che i magazzini della grande distribuzione producono". "Pam fattura 2,5 miliardi di euro all’anno con centinaia di milioni di utili e un patrimonio di quasi un miliardo, mentre diventa sempre più difficile per noi fare la spesa" la protesta degli attivisti foto di Michele Lapini
Anche i sindaci in provincia si muovono. Calderara offrirà 1.200 test sierologici da fare il 21 e 22 dicembre al centro sportivo Pederzini. Solidarietà e sicurezza. Ceste aziendali? «Per quest’anno possono aspettare. Anzi, possono trasformarsi in bonifici alle associazioni di volontariato come Auser e la Caritas» , è l’appello di Fausto Tinti, sindaco di Castel San Pietro. È il Natale che resiste al Covid, un poco più solitario, ma necessario. E che raggiunge, nonostante tutto, le periferie dei cuori e della città.Original Article
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