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Poeta, critico letterario e militante politico: in un documentario l’omaggio a Franco Fortini

“Se si crede in una frase di Brecht che dice: ”La tentazione del bene è irresistibile”, allora, si crede, anche, che si possano formare degli anticorpi capaci di trasformare lo schifo, la menzogna, le feci coltivate dalla cultura di massa in altro. E’ possibile, perciò, è doveroso mutare”.

Sono le parole di Franco Fortini, poeta, saggista, critico letterario, traduttore, in un filmato d’epoca del 1990, in un’aula occupata della Facoltà di Lettere e Filosofia di Urbino, gremita di studenti. E’ un invito al cambiamento, a una metamorfosi della coscienza collettiva contro la mercificazione di una società capitalistica. Con queste parole si apre il documentario “Franco Fortini – Memorie per dopo domani”, scritto e diretto da Lorenzo Pallini che, da oggi al 20 dicembre, sarà visibile online all’interno della VII edizione del Green Movie Film festival.

Un lavoro che ripercorre la formazione poetica, politica e umana di Fortini, attraverso le voci di artisti come la regista Cecilia Mangini, accademici e ricercatori, filmati inediti dell’archivio del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD) e versi delle tante poesie scritte da Fortini: cercando di recuperare tra le “macerie del passato” ciò che ancora può essere prezioso per il nostro presente e utile per il nostro futuro.

La curiosità di Pallini verso la figura di Fortini nasce tramite una fotografia. “Frequentavo la Facoltà di Scienze della Comunicazione a Siena e, ogni volta che percorrevo il lungo corridoio per andare a studiare in biblioteca, incrociavo lo sguardo di Fortini su una grande foto in bianco e nero- racconta Pallini. Anni dopo, tramite un’amica proprietaria di una piccola libreria indipendente, ho conosciuto Luca Lenzini e Luca Baranelli, colonne del centro studi Fortini che, nel 2014, per il ventennale della morte del poeta, mi coinvolsero in alcune iniziative tra Siena e Firenze dove approfondendo i testi e la poetica di Fortini mi si è aperto un mondo”.

"Memorie per dopo domani", un doc su Franco Fortini sbarca al Green Movie Film festival

“In Memorie per dopo domani – continua Pallini – mi interessava mettere sotto la lente d’ingrandimento le radici del pensiero di Fortini e quella sua ricerca di verità attraverso gli avvenimenti storici che segnarono la sua vita, modificando il suo approccio con la realtà: le origini ebraiche e le leggi razziali emanate dal fascismo che lo portarono a cambiare il suo cognome Lattes; la resistenza in Valdossola; il dopoguerra; gli anni a Milano alla rivista il Politecnico diretta da Elio Vittorini fino ai movimenti del ‘68 dove Fortini ebbe una grande influenza, specialmente tra i giovani”.

Franco Fortini, nato a Firenze nel 1917, è stato una delle più grandi voci del Novecento. Intellettuale spigoloso, marxista fedele, con la testa rivolta ai temi del Capitalismo, Rivoluzione, Comunismo, Alienazione, Falsa libertà. Tra le sue opere più importanti troviamo Fogli di via, Composita solvantur, Asia Maggiore e Verifica dei poteri. Ha lavorato alla Olivetti, agli inizi degli anni ’50, ed è stato collaboratore di riviste come “Comunità”, “Il menabò”, “Quaderni rossi” e “Quaderni piacentini”, oltre ad aver scritto sui più importanti quotidiani nazionali. Dopo aver insegnato in alcuni istituti tecnici di Milano, nel 1971, è diventato titolare della cattedra di Storia della critica alla Facoltà di Lettere di Siena.

Fortini diede voce a diversi scrittori e poeti, traducendo Brecht, Flaubert, Proust, Goethe, Einstein. Ad aiutarlo, la moglie, Ruth Leiser. “Volevo a tutti i costi che Ruth ci fosse, nel racconto. Non in quanto figura "accessoria" all'ingombrante marito, né come "aiutante" nei lavori di traduzione dal tedesco, né tantomeno come moglie devota e riservata. Ma come “compagna" di vita, nel senso più elevato che si possa dare a questo termine e che nel loro caso comprende egualmente amore, passione politica, cultura, scrittura, sguardo sul mondo, sofferenza e indignazione, resistenza, tenerezza e rispetto delle reciproche identità e divergenze”. Fu proprio Fortini, prima della sua morte, avvenuta nel novembre del 1994, a donare alla Facolta? di Lettere e Filosofia dell’Universita? di Siena il suo archivio privato, comprendente lettere, manoscritti, documenti inediti, disegni e pitture e, grazie alla moglie, si e? costituito il Centro Studi Franco Fortini.

“Questo documentario, oltre ad avere il sostegno della Regione Toscana, il patrocinio del Dipartimento di Filologia e Critica delle Letterature Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Siena e diverse partnership: come quella con il Centro Interdipartimentale di Ricerca Franco Fortini in “Storia della tradizione culturale del Novecento”, l’Associazione culturale Marmorata169, SMK Factory e l’AAMOD (Archivio audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico), è stato possibile realizzarlo partendo da un crowdfunding che ha superato l’obiettivo dei 15.000 euro, grazie al supporto di 225 sostenitori e sostenitrici che hanno accettato di finanziare questo progetto che si potrà continuare a vedere sulla piattaforma OpenDDB-Distribuzioni dal Basso (www.openddb.it/film/franco-fortini), con una piccola donazione libera”. In una delle sue ultime lettere, Fortini scrisse: “Vi saluta un intellettuale, un letterato dunque un niente. Dimenticatelo se potete”.

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