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L’uomo più cattivo del mondo

Per un po' ho pensato che fosse l'uomo più cattivo del mondo. Ne ricordo la fotografia, vista tanti anni fa su una vecchissima rivista: un tipetto magrolino e apparentemente innocuo, poco piùdi un ragazzino, i lineamenti appuntiti come quelli di Anthony Perkins in Psycho, va bene, ma in una faccia da bravo ragazzo.

Era successo che la sera del 1° novembre 1955 gli abitanti di Longmont, nel Colorado, avevano sentito uno strano rumore sulle loro teste. C'erano abituati agli aerei che partivano dal vicino aeroporto di Denver, ma quello era un vero e proprio boato, come un'esplosione, e infatti il volo 629 per Seattle era precipitato in un campo di barbabietole da zucchero: 39 passeggeri e 5 membri dell'equipaggio, tutti morti, e il DC-6B che li portava spezzato in due, tra detriti incendiati e pezzi di ferro contorti.

Un boato. Un'esplosione. Un pilota esperto della United Airlines con un sacco di ore di volo che cade giù così, appena dodici minuti dopo il decollo. E un buco nella sezione 4 della stiva. Per gli investigatori della compagnia aerea e per gli agenti dell'Fbi non ci sono dubbi: è stata una bomba. Allora cominciano a indagare sui passeggeri del volo 629, chi erano, che bagagli avevano, cos'hanno fatto all'aeroporto, tutto. E così salta fuori una cosa strana.

C'è un passeggero, una signora di Denver che si chiama Daisie King, che poco prima di partire ha siglato tre polizze d'assicurazione sulla vita, proprio lì in aeroporto: 37.500 dollari, che per allora erano una bella somma. Tutte intestate alla stessa persona: John Gilbert Graham, detto Jack. Suo figlio.

L'Fbi indaga su Jack e scopre che ha una lista di precedenti molto interessanti. Assegni rubati, assegni in bianco, un giorno il ristorante della madre è saltato per aria per una fuga di gas: teppisti entrati di notte per rubare la cassa, dice Jack all'assicurazione, che paga. E paga anche il suo Chevrolet pickup, parcheggiato per sbaglio sulle rotaie e investito da un treno. Jack si aspetta che adesso quelli dell'assicurazione arrivino a saldargli le polizze della mamma. E invece arriva l'Fbi.

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A fregarlo, senza volerlo, è sua moglie, che racconta candidamente agli agenti che Jack aveva messo nel bagaglio della signora Daisie un piccolo beauty case incartato in un pacco regalo. Doveva essere una sorpresa per Natale. Una brutta sorpresa, dal momento che dentro c'erano 25 candelotti di dinamite con un timer a orologeria.

Lo arrestano, lo processano e dopo 69 minuti di camera di consiglio la giuria lo condanna a morte. In carcere Jack cerca di suicidarsi ma lo salvano, perché deve pensarci lo Stato, che l'11 gennaio 1957, alle 8 del mattino, lo manda nella camera a gas.

Ecco, allora, uno che per riscuotere l'assicurazione uccide 44 persone con una bomba per ammazzarne una, e quella è sua madre, mi sembrò davvero l'uomo più cattivo del mondo. Ma era tanto tempo fa, perché poi, di brutte storie, ne ho conosciute molte altre, e, se possibile, anche peggiori.

Sul Venerdì del 18 dicembre 2020

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