Adescavano donne online spacciandosi per piloti di aerei, comandanti di navi e agenti dell’Interpol e, dopo aver conquistato la loro fiducia, promettendo amore e matrimonio, partivano le richieste di soldi con la scusa di malattie gravi di figli o di ingiuste detenzioni in carcere. Una vittima ha versato 500mila euro in una sola volta ma c’era chi arrivava a vendere casa e indebitarsi.
Una truffa sentimentale ben studiata, conosciuta come internet romance scam, tra le più usate da un sodalizio di nigeriani, e nel gruppo anche un italiano, che è stato sgominato dalla guardia di finanza nell’operazione Casanova. Diciannove misure cautelari eseguite all’alba di oggi per riciclaggio internazionale di denaro di origini illecita, che si ipotizza sia frutto delle truffe sentimentali ma anche informatiche. Quasi un milione e mezzo di euro sequestrati al termine dell’operazione e 50 persone denunciate.
Dei diciannove arrestati, su ordinanza del gip del tribunale di Torino, 15 finiscono in carcere e 4 avranno l’obbligo di firma. Questo al termine di una lunga indagine iniziata nel 2017 e coordinata dalla pm Manuela Pedrotta, portata avanti dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Torino.
Gli investigatori hanno ricostruito nel dettaglio le due tipologie di truffa: in primis quelle appunto sentimentali, le vittime erano soprattutto donne di cui guadagnavano la fiducia creando una storia sentimentale a distanza. Si fingevano militari in missioni, ingegneri petroliferi e comandanti di navi, tutti lavori che giustificavano l’assenza. Una donna con un solo bonifico ha versato 500mila euro e il bottino delle truffe per ogni singola vittima superava anche il milione di euro negli anni. Erano così coinvolte da vendere anche le proprietà di famiglia pur di aiutare i truffatori che dicevano di dover uscire dal carcere o di dover aiutare figli malati.
Molto gettonate dal sodalizio criminale anche le truffe informatiche. Accedevano abusivamente in sistemi informatici e falsificavano il contenuto per danneggiare privati e aziende. È nota come truffa del mad in the middle, da copione si inserivano nella corrispondenza informatica e con email ingannevoli riuscivano a far trasferire somme sui conti correnti creati ad hoc.
In un caso la finanza insospettita da un’operazione anomala ha sventato una truffa di oltre 50mila euro, già sottratti all’azienda e destinati a scomparire tra prelievi in contanti e giroconti per l’estero. Tutto é partito proprio da alcuni movimenti sospetti sui conti correnti, con denaro che arrivava da Austria, Finlandia, Belgio, Svizzera, Stati Uniti e Cina. Sono oltre 30mila le transazioni ricostruire e 200 le segnalazioni: le fiamme gialle le hanno passate al setaccio grazie al comando generale e al reparto di cooperazione internazionale fornita da 22 paesi.
Commenti recenti