"Sembra difficile invertire questa lotta, tracce di reminiscenze e indulgenze verso il fascismo sono un dato costante, ma per fortuna si tratta di minoranze". Pasquale Martino, della segreteria Anpi Bari, condanna la diffusione nelle edicole della città dell'ennesimo calendario, edizione 2021, con le immagini di Mussolini. Se ne trovano un po' dappertutto, da piazza Moro, all'ingresso della stazione, a via Visconti, tra il Libertà e il Murattiano. Spesso in evidenza, tra quotidiani e riviste.
"Che dobbiamo fare? Almeno si vendono" spiega uno degli edicolanti, che poi aggiunge anche il refrain "ha fatto anche cose buone". Per Martino la vendita è illegale e dovrebbe essere vietata con l'intervento della magistratura, ma è un fenomeno, se pur di nicchia, che si ripete ogni anno.
"Rimane un fenomeno intollerabile e inaccettabile – aggiunge – una forma di apologia. Le denunce in passato sono state fatte più volte ma al momento non è stato possibile venirne a capo. Sono stampati che fanno riferimento a un mercato di nicchia, che hanno a che fare col fanatismo o sfumature dovute alla superficialità e all'incultura, alla mancata conoscenza della storia. Purtroppo gli italiani non hanno mai fatto davvero i conti col fascismo, come avvenuto in Germania, dove fenomeni del genere producono sdegno".
Allo stesso tempo l'Anpi Bari ricorda il presidio programmato per lunedì 21 dicembre davanti al tribunale dove si terrà l'udienza del processo che vede imputati 28 militanti di Caspound dopo le aggressioni ai partecipanti della manifestazione antifascista del settembre 2018.
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