Video pornografici, inni nazisti e minacce ai bambini. Questo hanno dovuto sentire una serie di genitori e di piccoli studenti delle scuole elementari di Biella, ieri pomeriggio. Alcuni giovani si sono infatti inseriti durante la presentazione della scuola media ai futuri alunni, inserendo immagini pornografiche, canti fascisti e vari insulti e minacce gravissime. “Vi uccidiamo tutti” alcuni delle deliranti parole urlata dagli adolescenti ai piccoli.
Sconvolti genitori e bambini, alcuni dei quali hanno assistito inorriditi alle immagini perché la mamma o il papà si erano momentaneamente allontanati dal computer. Dopo pochi minuti la riunione online è stata bloccata. Diversi genitori si sono subito rivolti alle forze dell’ordine e alla direzione della scuola media cittadina per chiedere chiarimenti su quanto avvenuto.
Ora a indagare è la polizia postale. Ci sarebbero, nei giorni scorsi, almeno altri due casi sempre in occasione di open day di scuole del Biellese, durante i quali giovanissimi alunni e genitori delle scuole elementari si mettono in contatto via web con le future scuole medie per decidere dove iscriversi l’anno prossimo. Nel corso dei collegamenti online, durante i quali docenti e preside illustrano programmi e modalità didattiche, si sono infilati gli anonimi disturbatori informatici che hanno monopolizzato il collegamento mandando in rete, appunto, immagini e video porno e cori nazifascisti.
Di fronte alle proteste di alcuni docenti e genitori, gli autori avrebbero in diretta minacciato ritorsioni a chi si rivolgeva alla polizia e spaventato i piccoli alunni con frasi agghiaccianti del tipo “Vi uccidiamo tutti”. Nessun docente è riuscito a cacciare dal collegamento Internet questi soggetti, per cui diversi bambini hanno ascoltato bestemmie e visto immagini pornografiche prima che i genitori intervenissero.
Oltre all'ultimo episodio di ieri, in una scuola di Biella, gli altri due sono avvenuti nei paesi di Pollone e di Valdengo. Sarà ora la polizia postale della questura di Biella a dover risalire agli autori di un gesto che ha colpito molto la comunità scolastica biellese. E gli investigatori dovranno anche capire se siano azioni compiute sempre dallo stesso gruppo o meno. Indignati e arrabbiati molti genitori, che hanno chiesto spiegazioni alle rispettive presidenze per capire cosa non abbia funzionato nei protocolli di sicurezza informatica tanto da permettere questo incidente.
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