Bocciati, ma con fantasia. Sulla sua straordinaria somiglianza a un 'urna funeraria si è già detto ma c'è chi allarga lo sguardo, "un'urna formato famiglia. Ci metti dentro tutti". E chi le giudica con un'accezione più politica: " Serve per raccogliere le ceneri di Roma?". Del resto, dopo l'endorsement di Taffo, agenzia di onoranze funebri di spiccata vocazione social e quel suo "A noi piacciono, è proprio il nostro stile" tutto il resto è un ricamarci intorno. Salvo che per questo ulteriore giudizio. "Il test è per vedere se riescono a risvegliare i defunti, giusto?". Vero è che c'è anche chi le vede come portaombrelli, chi una sottogonna dell'700, chi una stufetta a legna, chi parla di tasse: "Considerando quanto è aumentato il valore unitario quota fissa e variabile della Tari, me li sarei aspettati dorati". Chi ci vede una nassa per pesci, chi la tortura della Vergine di Norimberga.
Chi immagina: "Sono così brutti che potremmo sotterrarli per chiudere qualche buca stradale". Il fatalista: "Perché pensare all'estetica del cestino quando non c'è e non ci sarà nessuno a svuotarlo?". Chi offende: "Sembra la sindaca senza le recchie", qualcuno se la prende con i giornalisti: "Ma una cosa che vi va bene c'è? So' cestini, l'importante è che ce ne siano". Chi chiosa perentorio: "Mai visto un oggetto così brutto, non hanno il senso del bello, dell'arte, dell'equilibrio visivo". Chi argomenta: "Poco pratici e non funzionali. Nessuna raccolta differenziata e pure senza il portacicche". Chi si domanda: "Ma spendere du' lire per un designer, no?", chi è nostalgico: "Erano tanto belli quelli precedenti fatti come delle colonne". Chi la fa tecnica: "Non credo sia agevole svuotarli con l'imbocco stretto, cinque anni di studi per partorire 'sta "cosa" e non è neanche multimateriale". Chi si arrende: "Vabbè, non ne facciamo una questione di Stato, basta che evitino il più possibile spazzatura per le strade". Chi punta diretto a Raggi: "Più ridicolo del cestino è il fatto che un sindaco si vanti di aver gestito questa complessa procedura di creazione del cestino !".
Nuovi cestini, Virginia Raggi nel mirino del web: "Cinque anni per fare un'urna funeraria"
Oltre mille e cinquecento lettori in 24 ore hanno risposto al nostro sondaggio sul gradimento dei nuovi cestini di rifiuti sperimentali (che poi tanto sperimentali non sono perchè promette di piazzarne in città circa 500 nei primi mesi del prossimo anno) per ora allestiti in un luogo non propriamente discosto, la maestosa piazza del Pantheon. Il verdetto non è stato equamente diviso. Il 32 per cento ha risposto che sì, "sembrano un'urna funeraria, e al Verano so' più piccole". Mentre il 17 % si è rifugiato nella categoria "altro" ed è lì che ha commentato di suo – a tutto campo, largheggiando a sfogatoio – cosa gli suscitano quei contenitori in ferro grigio che non pare stiano partendo con il piede, anzi la forma, giusta. Un 21% però difende la sindaca: "Mi piacciono moltissimo, brava Raggi" mentre per il 13% "sono belli ma… cinque anni di studio sono troppi, manco la cappella Sistina". A un 9% ricorda la cesta dei serpenti, "se suoni il flauto esce il cobra", meno di tutti, l'8%, forse i più equilibrati o forse i più menefreghisti, li vede così: suvvia, "è solo un cestino".
Roma, i nuovi cestini dei rifiuti sono simili a urne. Sui social: "Le ho viste un po' più piccole al Verano"
E L'Ama, azienda dei rifiuti capitolini ieri si è sentita in dovere di spiegare con una nota ufficiale genesi, uso, criteri, ispirazione e programmi inerenti al cestino. Precisando, dicevamo sopra, che per la scelta si è ispirata all'anfora della romanità classica e che comunque, piacciano o non piacciono, i nuovi fusti sono pronti a sbarcare copiosi in città, "in centro in arrivo 500 esemplari già nei primi mesi del 2021". Così la nota Ama: "I nuovi cestini getta-carte in acciaio modello "anfora"…rispondono a caratteristiche funzionali ed estetiche, studiate e approvate in accordo con il MIBACT-Soprintendenza Speciale Archeologica Belle Arti e la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e rispettano gli standard qualitativi di sicurezza richiesti dalle Autorità competenti. Una volta terminata la fase di sperimentazione sui 5 prototipi, nei primi mesi del nuovo anno saranno collocati nel Centro Storico Monumentale i primi 500 esemplari della nuova fornitura (che andranno progressivamente a sostituire gli anelli reggisacco oggi impiegati)".
E ancora, senza mai precisare il costo unitario dell'opera: "La scelta del nuovo cestino, di colore grigio antracite in linea con l'arredo urbano del Centro Storico, è ricaduta su di un design sobrio e minimale, ma, allo stesso tempo che contenga e sintetizzi un valore allusivo rispetto alla memoria storica della Città e dell'immagine che ha nel mondo, evidenziando una citazione in forma contemporanea delle linee essenziali ed eleganti che troviamo in un contenitore del passato particolarmente diffuso nell'intera area mediterranea, come l'anfora. Le specifiche tecniche del prodotto sono state messe a punto dai tecnici interni Ama, sulla base di un attento studio preliminare sulle forme ad opera dell'architetto Marco Tamino", spiega la nota.
"Il cestino è realizzato con fasce metalliche tronco-coniche distanziate di circa 4 cm, come richiesto per motivi di sicurezza (antiterrorismo) da parte della Questura di Roma, fissate su centine strutturali interne, inserite su di un elemento basamentale in acciaio riempito di cemento. Il contenitore – prosegue – è composto da due parti (una fissa ed una mobile), opportunamente incernierate, per permetterne l'apertura per il posizionamento e l'estrazione dei sacchetti porta rifiuti trasparenti, che verranno disposti al suo interno, e per consentirne l'eventuale ispezione visiva e merceologica del materiale contenuto da parte degli addetti al controllo e alla pubblica sicurezza. L'obiettivo è di abbinare alta qualità tecnologica, durabilità dell'oggetto e facilità manutentiva agli elevati standard di sicurezza richiesti".
"Il nuovo cestino – conclude- rientra nell'esigenza di sviluppare e progettare una linea di oggetti e strumenti che possano essere unitariamente riconducibili ai servizi messi a disposizione della collettività da AMA S.p.A. Il cestino farà dunque parte integrante di una "familyline" di prodotti caratterizzati da forti contenuti identitari che interesseranno le varie modalità di raccolta dei rifiuti. L'inserimento nel territorio di Roma Capitale dei nuovi contenitori, infine, contribuirà a definire un'immagine migliore e una maggiore funzionalità rispetto a quelli esistenti, elevando anche la qualità del decoro urbano".
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