Il 9 dicembre ha festeggiato il suo compleanno con una sorpresa – un'intervista one to one con Sky – e a seguire, allenamento sul parquet: "Perché non posso fare a meno della pallacanestro", esordisce Matilde Villa. La 16enne di Lissone è la nuova stella del basket femminile italiano. I riflettori si sono accessi sulla playmaker brianzola quando il 29 novembre, nella gara casalinga contro Sassari, ha realizzato ben 36 punti per la sua squadra, il Costa Masnaga: Matilde, infatti, è la più giovane giocatrice ad aver segnato 30 punti in serie A1. Inoltre la fuoriclasse del roster lecchese, nonostante la giovane età, è la miglior realizzatrice italiana del campionato (18,4 punti di media): "Predestinata? No, mi sento solo fortunata che posso dedicarmi al 100% alla pallacanestro – dichiara -. Sono una 16enne, con le sue passioni, ma fa piacere ricevere così tanti complimenti: io, comunque, penso solo a divertirmi e fare il meglio possibile per me e la mia squadra, il Costa Masnaga". La brianzola, con le sue imprese sul parquet, non sente la pressione su di sé e vuole essere un esempio positivo per i suoi coetanei.
"Fare sport fa bene perché è una valvola di sfogo che aiuta con lo studio – sottolinea la classe 2004, che frequenta il terzo anno al liceo sportivo con una media del 7,5 -. I miei compagni di classe, e molti amici, non si possono allenare perché le palestre sono chiuse: spero che le riaprano il prima possibile perché l'attività fisica è essenziale. Inoltre, lo sport aiuta i giovani a scandire le giornate, senza perdersi in altre pericolose tentazioni". Da sempre il basket è una passione di famiglia: papà Paolo era un cestista, il fratello Edoardo milita in una squadra giovanile, Matilde – come detto – gioca nel Costa Masnaga assieme alla sorella gemella, Eleonora: "Nonostante la somiglianza fisica, siamo molto diverse – confessa -. Lei è una tiratrice mentre io sono più una guardia, inoltre abbiamo due caratteri diversi ma insieme ci diamo la forza per fare sempre meglio".
Matilde vive il presente, ma non nasconde i sogni: "Non voglio fare il passo più lungo della gamba, ma un domani mi piacerebbe vestire la maglia azzurra. Già quest'anno ero in odore di convocazione, ma purtroppo non avevo ancora il passaporto che sto facendo adesso – conclude -. E poi, c'è sempre un pensierino anche per il basket oltreoceano…".
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