"Sentivamo un odore nauseabondo, ti ricordi?". I vicini di casa a Scandicci, in via del Pantano, raccontano di più segnalazioni alla Asl. "Veniva un odore terribile da quell'appartamento". Era la casa in cui abitava Taulant e la sua fidanzata. Taulant è uno dei tre figli dei due coniugi albanesi Shpetim e Teuta Pasho (54 e 52 anni)uccisi, fatti a pezzi e ritrovati pochi giorni fa chiusi in 4 valigie lasciate vicino agli orti che si trovano sotto la Superstrada Fi-Pi-Li e il carcere fiorentino di Sollicciano.
Gli odori cessarono secondo quanto riferiscono gli stessi vicini un paio di anni fa quando gli occupanti dell'appartamento (Taulant che era finito in carcere per una questione di spaccio si era reso irreperibile) traslocarono. Lì subentrò qualcun altro. Taulant, secondo alcune testimonianze dovrebbe essere stato l'ultimo dei figli a vedere i genitori.
Ma sulla questione, i carabinieri precisano in una nota che "l’unità abitativa, con garage pertinente, è stata oggetto tra il 2016 ed il 2017 di diverse segnalazioni, da parte di alcuni condomini, di cattivi odori che venivano ricondotti alla presenza di alcuni cani non debitamente curati. Le lamentele furono rappresentate al Nucleo Provinciale Guardie Zoofile di Firenze, il quale, ad esito di diversi sopralluoghi (dal novembre 2016 al gennaio 2017), informò l’Autorità Giudiziaria evidenziando una situazione di scarsa igiene e non corretta cura degli animali domestici. Nel corso dei controlli infatti era stata rilevata la presenza di escrementi ed urina non raccolti".
Inoltre nel giugno 2016 "i carabinieri avevano rinvenuto all’interno del garage di pertinenza della citata abitazione, 6 chili di sostanza stupefacente del tipo marijuana, dopo aver perquisito l’immobile con le relative pertinenza. Ad esito di tale attività, Taulant Pasho – spiegano gli investigatori – era stato tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sei chili di marijuana. Nel luogo non è mai stato rilevata alcuna traccia di cadaveri in decomposizione, ivi compreso l’odore che è sempre stato di escrementi". È stata attivata l'Interpool per rintracciare Taulant che probabilmente si trova in Svizzera.
Sono tanti i misteri ancora irrisolti in questa vicenda. E tanti i dubbi. Vediamo di riassumerli per punti.
La conservazione dei cadaveri.
I resti di Shpetim e Teuta, scomparsi nel 2015, sono stati trovati la scorsa settimana per caso da un anziano contadino mentre stava lavorando nel fossato in fondo al suo orto. Il pensionato è certo che due anni fa non ci fossero, perché aveva ripulito tutta l'area. Se così fosse vuol dire che per tre o quattro anni i corpi sono stati nascosti in un altro luogo. Una cella frigorifera di una casa? Potrebbe essere l'abitazione di Scandicci del figlio? Per qualche necessità uno o due anni fa sono stati poi spostati e gettate sotto la superstrada. Di certo gli inquinilin dell'appartamento di via del Pantano sono stati sfrattati nel 2018. Ma allora Taulant era già scappato.
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Andrea Bulleri
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Andrea Vivaldi
Le coincidenze.
Il 2 novembre 2015 è la data cerchiata in rosso, almeno secondo la figlia Dorina che abita a Castelfiorentino. Quel giorno i suoi genitori scompaiono dall'abitazione presa in affitto a Scandicci. Ma nella stessa data anche il figlio maschio, Taulant, esce dal carcere di Sollicciano dove era stato arrestato per problemi di droga. Da quella data le altre due figlie, Dorina e Vittoria, non hanno avuto più notizie della mamma e del papà: provano più volte a chiamare il padre al telefono ma squilla a vuoto per due giorni. Poi risulta spento. Dorina riceve anche una strana telefonata da un numero anonimo, fatta forse dalla madre, in cui lei dice che non avrebbe più risposto al telefono. L'8 le figlie sporgono denuncia per la scomparsa dei genitori ai carabinieri di Castelfiorentino.
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di
Luca Serranò
Debito di droga, soldi o vendetta.
Il movente dell'omicidio è uno dei punti più bui. Tante le ipotesi al vaglio degli inquirenti. Taulant era coinvolto nel traffico di droga, anche se la sorella Dorina dichiara si trattasse solo di piccoli spacci. C'è il sospetto che Taulant avesse accumulato un grosso debito con qualche banda e i genitori ne siano state le vittime innocenti. Uccisi da qualche criminale o forse addirittura picchiati (la medicina legale ha trovato sulla madre aveva evidenti segni di percosse) per estorcere loro delle informazioni.
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La scelta del luogo.
Perché quell'orto sotto la superstrada? È una delle principali domande a cui gli investigatori stanno provando a rispondere. In ogni chiave di lettura ci sono dei passaggi logici che non tornano. Si è ipotizzato che l'autore, o gli autori, del crimine abbiano gettato le valige dalla superstrada, forse utilizzando un camion, per mandare un messaggio a uno dei detenuti. Taulant però nel periodo in cui sono state buttate era probabilmente all'estero e comunque non più detenuto a Sollicciano.
Le valigie
Da chiarire pure i dubbi sulle valigie. Si è ipotizzato che siano state lanciate così vicino a Sollicciano per mandare un messaggio al figlio in carcere. Una pista però ambigua per due motivi: Taulant poteva essere ormai fuori dal carcere. E inoltre, se si voleva far trovare le valigie, perché gettarle in mezzo a rovi e canneti?
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