Tre squadre, tre uomini. Che stanno trasformando il campionato più equilibrato degli ultimi dieci anni in una questione personale. Basta guardare la classifica per farsene un'idea. Milan, Inter, Juventus: questo il podio della Serie A dopo dodici turni e 1080 minuti netti. Tutte perfettamente identificabili con l'immagine di un singolo giocatore: Zlatan Ibrahimovic, Romelu Lukaku, Cristiano Ronaldo.
Dieci gol a testa, il primato nella classifica dei marcatori condiviso, una capacità mostruosa di incidere sul destino della loro squadra. Era da prima di Calciopoli che la corsa scudetto non finisce per risolversi in una corsa a tre tra Milan, Inter e Juventus: se quest'anno saranno davvero loro a sfidarsi fino alla fine per il titolo, è forse perché sono le uniche a poter contare su un fuoriclasse decisamente al di sopra della media. Che la corsa in testa del Milan sia fortemente legata alla forma di Zlatan è evidente: da quando Ibra s'è dovuto fermare per la lesione al bicipite femorale la squadra di Pioli ha stracciato la Fiorentina, rischiato con la Samp e infilato poi due pareggi consecutivi per 2-2 con Parma e Genoa, sempre finendo sotto e rimontando. E due partite di fila senza vincere da quelle parti mancavano da prima del lockdown. I suoi 10 gol, Ibrahimovic li ha concentrati in appena sei partite, in cui ha infilato 4 doppiette, e hanno portato 10 punti. Nemmeno un gol inutile: non c'è una volta che il Milan avrebbe vinto (o pareggiato). Contro il Sassuolo dovrebbe tornare: Pioli non vede l'ora.
di
Franco Vanni
Dietro il Milan, l'Inter. Che ha vinto il braccio di ferro per il secondo posto col Napoli con un rigore di Lukaku. Che ha una capacità particolare: quella di rompere l'equilibrio delle partite: lo aveva già fatto contro Bologna, Genoa e Benevento. Un apriscatole per l'Inter, che con i suoi gol è passata dall'1-2 al 3-2 contro il Torino. Il suo terreno di caccia è San Siro, dove ha segnato 6 dei 10 gol realizzati.
di
Marco Azzi
Al contrario, Cristiano Ronaldo vola lontano dallo Stadium: 7 gol su 10 li ha segnati in trasferta. La cifra che dà l'idea dell'importanza di CR7 nella Juventus è però un'altra: perché i 10 gol ci Cristiano, rappresentano quasi il 42% dell'intera produzione realizzativa della squadra di Pirlo. Nessuno, tranne Belotti per il Torino, incide tanto sui destini della propria squadra. Certo, il numero 7 bianconero è anche il giocatore che ha segnato 4 rigori, più di chiunque altro in tutta la Serie A. In realtà ne ha tirato uno in più: quello parato da Gollini mercoledì sera. Che ha permesso al triumvirato di condividere, almeno fino al weekend, la pole position del gol.
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