Le mani di un chirurgo, si dice, valgono oro. Ed è lì che un padre ha cercato di colpire un figlio, mettendo a rischio la sua capacità di operare. Ha incaricato un picchiatore per fargli del male.“Spezzagli le dita”, gli aveva detto. E lo ha fatto perché il figlio, medico chirurgo di 43 anni, è omosessuale.
Ora quel padre, 75 anni, libero professionista in pensione, ha patteggiato due anni di carcere per lesioni aggravate, e stalking davanti al gup Ludovico Morello del tribunale di Torino. E’ stato smascherato perché il picchiatore a cui aveva promesso 2500 euro lo ha tradito e ha raccontato tutto al figlio.
Quel fatto risale all’aprile del 2017, ma per quattro anni il padre ha insultato e perseguitato il figlio. Tutto inizia quando il chirurgo viene fotografato al mare in Costa Azzurra con un noto attore, le foto finiscono su qualche rivista scandalistica. La notizia non è nuova nella famiglia del chirurgo, l’uomo aveva già raccontato un anno prima della sua omosessualità e la notizia era stata presa con tranquillità dal padre. “Peccato solo per i nipotini”, aveva detto. Quella testimonianza pubblica, sui giornali, però, ha cambiato le cose. Il padre ha aggredito il figlio, fatto aggredire il suo compagno, si è scagliato anche contro la moglie che alla fine, dopo 42 anni di matrimonio decide di separarsi. Nelle accuse che hanno portato al patteggiamento, infatti, rientrano anche le angherie commesse nei confronti della moglie che aveva preso le parti del figlio. Ad aprile ha assoldato un picchiatore, è un uomo di origine romena. E non è nemmeno la prima volta, a febbraio aveva assoldato due uomini perché picchiassero il compagno del figlio: in quell’occasione lo aveva mandato all’ospedale.
“Mio figlio è un delinquente, spezzagli le dita”, ha detto questa volta al picchiatore. Ma lo scagnozzo ha pedinato il figlio e il suo compagno per due settimane e non ha notato niente che possa ricondurre la vita di quel medico agli ambienti criminali. Così alla fine ha deciso di smascherare il piano del padre e ha raccontato tutto al chirurgo. I soldi promessi al romeno dal suo mandante servivano anche a bucare le gomme delle auto nuove del figlio e della moglie. Da quel momento il chirurgo vive nella paura che il padre possa cercare di colpirlo ancora. Non lo denuncia subito, cerca prima di capire perché, ma non c’è una spiegazione che regga per quella violenza. Amici e conoscenti diventano la sua scorta fino a maggio del 2018 quando il medico decide di denunciare suo padre ai carabinieri. Il padre ha costretto il figlio a vivere nella paura per anni. Per sfuggire ai suoi pedinamenti aveva addirittura cambiato lo studio. E come se non bastasse era finito denunciato dal genitore che si fingeva vittima e lo aveva querelato per un’aggressione mai esistita.
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