BANGKOK – Il Kashmir indiano, espropriato della sua autonomia politica poco più di un anno fa, è tornato alle urne con un affluenza media di oltre il 50 per cento. Si deve rinnovare un organismo strettamente amministrativo, ma delicato come il Consiglio dello sviluppo distrettuale che si occupa di strade, scuole, ospedali.
La sesta fase dell’elezione per 14 seggi in Kashmir e 17 in Jammu si è svolta con relativa tranquillità anche se c’è stato un delitto attribuito a militanti indipendentisti, che hanno ucciso a Natipora vicino Srinagar la guardia di sicurezza del leader di uno dei due partiti principali dell’inedita alleanza contraria al dominio del Bjp di Narendra Modi nella Valle. La vittima ha tentato di difendere il leader del Partito Democratico Popolare, che era stato al governo col Bjp prima di entrare nell’alleanza all’indomani delle leggi anti-autonomia.
Nonostante la solita presenza massiccia delle forze di sicurezza, molti kashmiri hanno deciso di non boicottare il voto nemmeno nelle aree della valle tradizionalmente ribelli come a Shopian e Pulwama. Qui si è presentato ai seggi per far sentire la propria voce il 32 per cento di una popolazione solitamente ostile, contro il 51 per cento della media regionale, con punte del 70 per cento in Jammu, la regione di pianura dove vivono molti indiani.
Secondo il giornalista Saqib Mogloo che ha seguito diverse elezioni, i kashmiri sperano ancora di limitare in ogni forma e istanza il potere del partito Bjp che governa a Delhi e controlla l’ex Stato con poteri pressoché illimitati e una enorme presenza militare. L’alleanza chiamata Gupkar comprende sette partiti un tempo sempre in guerra tra loro, a cominciare dal Pdp della ex capoministra Mehbooba Mufti, e dalla National Conference, che aderì nel ’47 al passaggio del Kashmir sotto l’Unione dell'India e in passato si presentò alle urne con il partito del Congresso indiano.
La leader Mufti è stata a lungo agli arresti assieme ai suoi ex nemici e attuali alleati della NC, Farooq Abdullah e suo figlio Omar. “In generale – ha detto all’Indian Express Abdul Rashid, un elettore del villaggio di Rohama – qui ci battiamo per il boicottaggio. Ma questa volta sono andato al seggio per tenere lontano il BJP e per dimostrare che la gente della valle si oppone alle decisioni prese dal governo indiano l'anno scorso".
Per dimostrare la serietà con la quale molti elettori hanno preso la loro missione, il commissario statale K K Sharma ha detto che a Balakote, nel distretto di Poonch pesantemente bombardato nella notte di sabato scorso dalle truppe pachistane, si sono recati alle urne il 76 per cento degli abitanti.
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