Il lockdown non sconfigge solo il Covid-19 ma anche la pandemia stradale: nei primi nove mesi 2020 in Italia c'è stato un calo record per sinistri (-29,5%), morti (-26,3%) e feriti (-32%). Un dato scontato, ovvio, ma va detto che una cosa del genere non era mai successa prima nella storia della mobilità. Da gennaio a settembre infatti, secondo i dati Aci-Istat ci sono stati appena 90.821 incidenti, 1.788 morti e 123.061 feriti.
E, a ben guardare, è un calo superioriore alla discesa delle percorrenze medie delle auto visto che sulle strade extraurbane principali la diminuzione del traffico è stata del 23%. Il dramma di tutta questa faccenda però sta nel fatto che – nonostante il blocco della circolazione – neanche con questi cali record l'Italia raggiungerà l'obiettivo europeo di riduzione del 50% delle vittime della strada entro il 2020. Nei primi nove mesi di quest'anno, infatti, il numero dei morti è calato del 43,1% rispetto al 2010 e del 66,4% rispetto al 2001.
C'è ancora – quindi – molto da fare perché secondo tutti gli analisti appena la circolazione tornerà ai soliti ritmi, anche il numero di morti e feriti tornerà ad impennarsi. E, sebbene dai dati di questi primi mesi si possa scorgere qualche debole segnale di piccoli comportamenti virtuosi (il traffico è calato meno delle vittime), appare evidente che la riduzione delle vittime dipenda sostanzialmente solo dal lockdown.
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