La fantasia non sarà uno degli ingredienti principali della sfida tra Juventus e Atalanta. Paulo Dybala e il Papu Gomez, i numeri dieci argentini delle due squadre, inizieranno tristemente in panchina, così come triste è la loro storia d'amore con le rispettive squadre. Dybala, dopo essere stato premiato lo scorso anno come miglior giocatore del campionato, è sceso rapidamente nelle gerarchie dell'attacco di Pirlo, terzo attaccante dietro Ronaldo e Morata e ancora a caccia del rinnovo di contratto. Gomez, tra i migliori dell'ultima Champions League, è in rotta con Gasperini e solo il lavoro di diplomazia di Percassi e del suo agente gli ha permesso di essere tra i convocati della trasferta all'Allianz Stadium.
Il Papu e la Joya sono accomunati dall'incertezza circa il loro futuro. Amici fuori dal campo grazie alla nazionale argentina, troveranno nella panchina l'unica certezza per la sfida di questa sera. Negli ultimi giorni non sono mancate le stoccate da parte delle rispettive società: dopo le parole di Dybala sul rinnovo di contratto, alimentate dal ritorno al gol con il Genoa, ci ha pensato direttamente il presidente bianconero Agnelli a gelare il cuore della Joya ("L'ambizione è che debba arrivare nei primi cinque e noi dobbiamo supportarlo. Al momento non è tra i primi cinque"). Nell'avvicinamento alla partita di stasera, Pirlo non ha fatto menzione del "dieci" bianconero (le polemiche non fanno naturalmente parte del lessico dei canali tematici a cui sono affidate le domande), mentre in conferenza stampa Gasperini ha glissato non riuscendo però a nascondere il fastidio: "Da parte mia non cambia niente, se non ci sono altri problemi… Ho altra carne al fuoco di cui occuparmi, se mi dovessi soffermare sui singoli dovrei per rispetto parlare di tutti, da Gollini a Zapata". Parole che suonano come un ultimatum ma anche come anticipazione sul futuro: a gennaio il Papu potrebbe lasciare Bergamo, anticipando solo di qualche mese il compagno di nazionale: senza rinnovo, a giugno la Joya lascerà Torino.
di
Domenico Marchese
Intanto questa sera (18:30) inizieranno entrambi dalla panchina in attesa che il destino mandi in scena il copione giusto per entrambi. Il Papu non è più il giocatore attorno al quale tutto ruota ma in caso di necessità la sua tecnica e il suo talento potrebbero tornare utili a Gasperini, mentre Dybala è in grado di cambiare il volto a un match, specialmente entrando dalla panchina fresco. Gasperini e Pirlo non hanno convinzioni rigide e cambiano uomini quando è il caso di farlo, senza fissazioni: se oggi il bilancio è negativo per entrambi, basta una giocata, un gol, un assist per far schizzare le quotazioni e riscrivere il loro futuro. Ad oggi restano attori non protagonisti nell'evoluzione tattica di Juventus e Atalanta: meglio Morata nella missione di recupero palla dei bianconeri, troppo offensivo il gioco di Gomez per l'assetto della Dea, alla ricerca dell'equilibrio. Ci sarà spazio per i due "diez", ma non stasera.
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