VOGLIA di festeggiare, nonostante tutto. Comprando regali per consolarsi reciprocamente di questi mesi così difficili per tutti. Così, complice anche il bel tempo, nell’ultimo week-end, da Milano a Napoli, passando per Roma, si sono registrati assembramenti e code davanti ai negozi e per le vie del centro. Con quali rischi? Massimo Galli e Massimo Andreoni, rispettivamente past president e direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit) riuniti proprio in questi giorni per il XIX Congresso nazionale in corso fino al 16 dicembre in modalità virtuale, aiutano a fare chiarezza su questo tema.
di
Fabio Di Todaro
Che sia in strada oppure nei negozi, è importante rispettare le distanze di sicurezza anche se si indossa la mascherina: “Quella chirurgica – spiega Massimo Galli, primario di Malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano – mitiga molto il rischio di contagio, ma se in un metro quadrato ci sono 3-4 persone come abbiamo visto in televisione nel weekend, da sola non basta a proteggerci soprattutto se siamo al chiuso in un negozio anche perché spesso si tende a parlare ad alta voce, se non a gridare per farsi sentire”. Ma qual è la distanza giusta? “Un metro e mezzo è l’ideale”, prosegue Galli che aggiunge: “Dobbiamo far prevalere il buon senso: se vediamo che in un negozio c’è folla, meglio non entrare e rimandare l’acquisto ad un orario meno frequentato”.
Longform
di
Giuseppe del Bello
Ma anche se si decide di rimandare o addirittura rinunciare allo shopping, c’è sempre la possibilità di restare intrappolati tra la folla che cammina in strada anche solo per fare una passeggiata. Indossare la mascherina può bastare visto che siamo all’aperto? "Innanzitutto, anche se si cammina da soli è meglio non abbassare mai la mascherina”, avverte Massimo Andreoni, primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma. – Inoltre, se si incrociano altre persone e non si può rispettare la distanza del metro e mezzo, anche a costo di sembrare poco educati, è meglio girare la testa dall’altro lato per evitare il rischio di un contatto".
di
Claudia Carucci
E’ abitudine, nonostante sia spesso specificato che non si debba fare, toccare gli oggetti esposti per osservarli meglio prima dell’acquisto. C’è qualche rischio? "La malattia si trasmette prevalentemente per via aerea – chiarisce Galli. Quindi, l’unica precauzione è quella di igienizzarsi le mani prima di entrare in un negozio e poi all’uscita così proteggiamo noi ma anche gli altri che toccheranno in seguito gli stessi oggetti. Ma non c’è motivo per allarmarsi". Può essere utile sanificare i regali di Natale prima di metterli sotto l’albero? "Non ha nessun senso perché il virus non resiste a lungo sulle superfici”, risponde Andreoni.
di
Nicla Panciera
Anche se le feste si trascorreranno in casa, molti non vogliono rinunciare al piacere di comprarsi un vestito nuovo per l’occasione. Provarsi un capo d’abbigliamento che altri hanno indossato prima di noi può esporci al rischio di contagio? “Assolutamente no”, dice Galli. “L’importante è mantenere le mani sanificate perché si riduce il potenziale rischio di portare il virus su abiti e oggetti che poi andiamo a toccare tenendo sempre presente che la via di trasmissione è aerea e non avviene attraverso la pelle”. Inoltre, se anche ci fossero tracce di Coronavirus sugli abiti, avrebbero vita breve: “La quantità di virus che eventualmente possiamo trovare sugli oggetti e sui vestiti – aggiunge Andreoni – è molto modesta e perde il suo potenziale infettivo nel corso delle ore. Quindi, sì a provare il vestito ma magari per indossarlo meglio aspettare il giorno dopo”. Oltre a sanificarsi le mani prima di toccare i capi, possiamo togliere la mascherina in camerino visto che ci entriamo da soli? “No, meglio tenerla perché essendo uno spazio ristretto, se chi è entrato prima di noi, avesse il virus potremmo respirarlo anche noi”, suggerisce Andreoni.
Un altro rito preparatorio tipico delle festività natalizie per molte donne (ma non solo) è l’appuntamento con il parrucchiere. Prima regola, ovviamente, è quella di prenotare un appuntamento accertandosi che il negozio segua le regole di distanziamento dei clienti. Poi basta indossare la mascherina come sempre avendo cura magari di portarsene una di riserva specie se si fanno delle tinture perché inevitabilmente si macchierà: “Se è necessario – concede Andreoni – il cliente può anche togliere la mascherina nella fase dello shampoo o del taglio, l’importante è che si eviti di parlare e di tossire ma si resti a bocca chiusa e si respiri con il naso”.
Altro dilemma: meglio i contanti o il bancomat? In realtà, secondo gli esperti, non c’è una grande differenza ma il rischio dipende più che altro dal modo in cui siamo in fila per pagare e ancora una volta dall’igiene delle mani: “Bisogna ricordarsi sempre di disinfettarsi le mani prima di appoggiare le dita sulla tastiera del Bancomat sia per pagare che fare un prelievo in modo che se qualcuno avesse lasciato il virus sulla tastiera, siamo protetti. Stessa procedura dopo averlo usato”, spiega Andreoni. E se proprio si è particolarmente preoccupati all’idea che su quel Bancomat abbiano digitato tante persone, allora si possono indossare i guanti ricordandosi, però, che non bisogna portare le mani alla bocca.
Longform
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Giuliano Aluffi
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