È ancora braccio di ferro nel governo in vista del nuovo decreto che dovrebbe fissare limiti per il Natale e gli altri giorni di festa. Stamattina Francesco Boccia e Roberto Speranza ha ascoltato le Regioni. E anche quelle di centrodestra sembrano aver espresso parere favorevole a un deciso giro di vite, in linea con le indicazioni del Cts (Comitato tecnico scientifico) che ha definito insufficienti le attuali regole in vigore nella zona gialla.
Il governatore veneto Luca Zaia ha chiesto durante la riunione con l'esecutivo l'istituzione di una ''zona rossa'' nazionale immediata, per bloccare l'allarmante escalation del virus, che in Veneto colpisce come mai fino ad ora, col record di morti. Sulla linea dura anche altri leghisti, come il friulano Massimiliano Fedriga e Maurizio Fugatti (Trentino Alto Adige), ma anche l'azzurro del Molise Donato Toma.
Il problema, però, è che Giuseppe Conte non sembra convinto di attivare una zona rossa nazionale. Per il premier, sarebbe meglio limitarsi alle regole della zona arancione. Sulla linea del rigore invece Roberto Speranza e Francesco Boccia, che sono in asse con i governatori di centrosinistra e centrodestra. E a dar man forte ai rigoristi ci pensa anche il capo delegazione del Pd Dario Franceschini, fautore del lockdown per le feste: "E' tempo di scelte rigorose di governo e parlamento – dice – solo regole più restrittive durante le festività potranno evitare una terza ondata di contagi. Per noi che abbiamo responsabilità istituzionali è un dovere intervenire oggi senza esitazioni per salvare vite umane domani". Un intervento rilanciato sui social dal segretario dem Nicola Zingaretti. A ora di pranzo è in agenda la decisiva riunione dei capidelegazione di maggioranza con il premier.
L’obiettivo del ministro della Salute Roberto Speranza, del Pd e del Movimento è di procedere con zone rosse nei giorni festivi, magari accettando una zona arancione (e dunque negozi aperti) in quelli prefestivi. La stretta servirebbe anche a limitare pranzi, cene e raduni familiari, assai pericolosi perché potrebbero favore la temuta terza ondata: la zona rossa prevede infatti il divieto di spostamento per ragioni non essenziali fuori dalla propria abitazione. Nel mirino anche il prossimo fine settimana, del 19-20 dicembre, considerato ad alto rischio per l’esodo che coinvolgerà milioni di italiani.
Nel corso della riunione con l’esecutivo anche i governatori di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Alberto Cirio, si sono detti disponibili a misure più dure, pur senza gli accenti dell’ala più intransigente degli altri governatori di centrodestra. Mentre Zingaretti si è espresso con nettezza a favore del lockdown del Paese, senza perdere tempo.
Nel pomeriggio al Senato è previsto un voto su alcune mozioni sul divieto di spostamenti tra piccoli comuni in alcuni giorni festivi.
Ma l’appuntamento può diventare l’occasione per la maggioranza di approvare una mozione unitaria che inviti l’esecutivo ad adottare provvedimenti più drastici in vista delle feste. Servirà poi un decreto che abroghi quello attuale e introduca le novità.
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