"Ciao, un saluto timido ma deciso, come il loro sguardo e la nostra volontà di accoglienza. Per noi questo è il significato più profondo di fare cooperazione sociale". Gli operatori della comunità Zumbimbi hanno accolto con gioia i sei bimbi e la mamma somala senzatetto trovati venerdì notte in piazzale Maciachini. I ragazzini e la donna si sono subito ambientati e ripresi dopo i tre giorni trascorsi in strada, accuditi inizialmente solo dai senzatetto e dai profughi. Ora che sono stati intercettati dal Comune si sentono al sicuro. Sono rimasti fino a ieri al caldo nei mini appartamenti della comunità Zumbimbi allestita dalla cooperativa La Cordata alla Barona, una struttura convenzionata col Comune di Milano che ospita le famiglie senza casa in questo momento di emergenza. Ieri sera sono stati trasferiti in un altro centro della cooperativa Farsi Prossimo (Caritas) in via Salerio, sempre legato al Comune. L'iniziativa è stata messa in moto dall'assessore al Welfare Gabriele Rabaiotti e dalla vicesindaca Anna Scavuzzo che hanno seguito il caso che ha commosso Milano dalla notte di venerdì.
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di
Zita Dazzi
La famiglia è stata presa in carico dai servizi sociali di Palazzo Marino che sta seguendo anche tutti gli aspetti burocratici legati al permesso di soggiorno della donna, una richiedente asilo sbarcata in Italia nel 2015, in seguito arrivata in Norvegia e da lì espulsa nelle ultime settimane in base al Trattato di Dublino. Quella convenzione internazionale stabilisce infatti che chi viene identificato allo sbarco con le impronte in un Paese europeo lì deve rimanere e non può trasferirsi nemmeno se ha parenti altrove. "Sono bambini tranquilli, siamo molto contenti di averli qui da noi – dice Annamaria Lodi, la responsabile del centro legato alla coop Farsi Prossimo – Sarebbe bello se per Natale arrivasse qualche regalino per loro, o qualche donazione per aiutarli nel futuro, visto che sono soli in Italia. La solidarietà di Milano è sempre pronta in questi casi".
La famiglia infatti è tornata a Milano e qui spera di poter restare. Domani c'è l'appuntamento in Questura per verificare la situazione legale della signora, aiutata anche dalla mediatrice culturale Anab Amed, della comunità somala, che è anche riuscita a recuperare la valigia della donna.Original Article
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