MILANO – L’esclusione dalle coppe europee. Ma anche le quattro vittorie di fila in campionato, contro Torino, Sassuolo, Bologna e Cagliari. Per l’Inter di Antonio Conte la gara di domani contro il Napoli sarà un esame importante per capire il proprio livello e determinare il senso della stagione. In questo campionato i nerazzurri non hanno ancora mai vinto contro una rivale diretta per scudetto e zona Champions, avendo perso col Milan e pareggiato con Lazio e Atalanta. La squadra di Gattuso, nonostante la sconfitta a tavolino contro la Juve e al punto di penalità rimediato, ha 23 punti in classifica, uno solo meno dei nerazzurri secondi dietro al Milan. E lo scorsa stagione fu proprio il Napoli a battere l’Inter in semifinale di coppa Italia, vincendo poi il trofeo. Alla vigilia della partita, Conte ha risposto alle domande dei cronisti.
Inter, la missione scudetto di Conte. Contro il Napoli l'esame verità
di
Franco Vanni
Che tipo di gara si aspetta?
“Una gara tra due squadre che devono avere l’ambizione di essere protagoniste, fino alla fine. Il Napoli per anni è stata la rivale della Juventus, tranne lo scorso anno, in cui ha avuto una battuta d’arresto, e quel posto lo ha preso l’Inter”.
Da questo confronto col Napoli, che indicazioni si attende sul valore della sua squadra?
“Affrontare una squadra che ha la tua stessa ambizione dà uno stimolo e un parametro su cui fare poi valutazioni”.
Sono bastate un paio di vittorie e l’Inter è tornata a essere considerata la grande favorita per lo scudetto. Le fa piacere o la preoccupa un po’?
“Dobbiamo trovare un equilibrio, senza andare dietro alle considerazioni degli altri. Dobbiamo lavorare, se vogliamo avere l’ambizione di essere protagonisti. Non dobbiamo esaltarci nella vittoria, né deprimerci in caso di sconfitta”.
L’Inter a Cagliari ha confermato di avere il miglior attacco del campionato, il Napoli è al secondo posto per reti segnate. Fare tanti gol è la via per vincere quest’anno?
“Penso che una squadra debba trovare equilibrio, in fase offensiva e difensiva. Questo alla lunga dà più possibilità di essere protagonisti. Quest’anno stiamo concedendo qualche gol in più, soprattutto nella prima parte. L’equilibrio è importante”.
Come stanno Sanchez, Vidal, Hakimi e gli altri giocatori che si sono infortunati nelle scorse settimane?
“Alexis è uscito con un problema all’adduttore e sarà complicato recuperarlo col Napoli. Vidal è in fase di recupero ma domani sarebbe un rischio provare a schierarlo. Bisognerà avere pazienza, per non perderlo poi per un mese. Su Hakimi sono possibilista, dovremo fare valutazioni”.
Guardando la classifica, c’è una frattura fra le squadre di testa e le altre. Quanto peseranno nella corsa allo scudetto gli scontri diretti?
“Quest’anno, in questo momento, c’è più equilibrio. Poi magari succederà che una squadra vincerà tutte le partite e finirà per vincere il campionato con distacco. Gli scontri diretti sono molto importanti non solo per la classifica, ma anche da un punto di vista mentale. Vincerli fa sentire più forti. In ogni caso, ogni partita va lottata, anche contro chi non si gioca lo scudetto”.
Dover giocare quasi con l’obbligo di vincere lo scudetto, dopo l’esclusione dalle coppe europee, è per lei un problema o uno stimolo?
“A sentire parlare di quasi obbligo mi viene da sorridere. Le squadre sono tante e si parte con l’ambizione di provare a vincere. Negli ultimi nove anni ha vinto sempre la stessa. Che ci sia per noi il quasi obbligo di vincere mi fa sorridere. Però sicuramente è uno stimolo per migliorarsi”.
Lei ha parlato del fatto che non c’è sempre un clima sereno attorno all'Inter. Non pensa che anche alcune sue dichiarazioni, come le bordate che ha tirato contro la società, possano avere influito nel creare questo clima?
“Io mi sto abituando a pensare che qualsiasi cosa faccia o dica viene vista sempre in maniera negativa. All’inizio dell’anno ero sereno in conferenza, e mi hanno accusato di non essere più io e di avere mollato. Adesso mi accusate dell’opposto. Devo trovare una via di mezzo”.Original Article
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