Per dieci anni hanno percepito fondi comunitari per l'agricoltura, pur essendo sorvegliati speciali e dunque non avendone diritto. Un 65enne di Cassano Murge e un 74enne di Altamura sono finiti al centro di un'indagine della guardia di finanza, nell'ambito della quale sono accusati di truffa e indebita percezione di fondi dell'Unione Europea.
Da lì, del resto, sono arrivati quei 61mila euro che i due non avrebbero mai dovuto avere, in virtù delle norme del Codice antimafia, che inibisce a soggetti "socialmente pericolosi" la percezione di finanziamenti pubblici. Per ottenerli i due (che avevano alle spalle condanne per estorsione, rapina, furto, ricettazione, detenzione di armi) presentavano dichiarazioni false, nelle quali era scritto che non c'erano cause ostative alla erogazione dei fondi. Il 74enne, inoltre, aveva prodotto una serie di contratti di affitto di terreni che sono risultati falsi.
Quando i finanzieri della Compagnia di Altamura – diretti dal capitano Paolo Marzano – si sono presentati dai proprietari dei fondi, infatti, questi ultimi sono caduti dalle nuvole e hanno avviato e vinto una causa civile nei confronti del finto imprenditore. I controlli sui due sedicenti agricoltori sono stati effettuati nell'ambito di verifiche sui fondi comunitari, con particolare attenzione a quelli rilasciati tramite le misure di sostegno della Pac (Politica agricola comunitaria). Oltre al processo penale, i due dovranno affrontare anche un'indagine erariale, considerato che sono stati segnalati alla Corte dei conti per il danno erariale causato. All'Agea invece dovranno restituire i soldi percepiti indebitamente.
Commenti recenti