Sono decine le domande a cui in queste ore gli inquirenti cercano di dare risposta sul giallo della doppia esecuzione scoperta dai carabinieri tra la Fi-Pi-Li e il carcere di Sollicciano, e dove sono tuttora in corso ricerche per trovare nuovi elementi che possano aiutare le indagini. Oppure un'altra valigia, la quarta. Due le vittime: una donna e un uomo rinvenuto tra giovedì e venerdì. Pochi al momento i punti fermi, e le condizioni in cui sono stati trovati i due cadaveri non aiutano a far emergere dettagli più precisi su cui lavorare. Sull'avambraccio dell'uomo, il medico legale che ha eseguito l'autopsia, Stefano Pierotti, ha trovato le tracce di un tatuaggio. Ed è proprio su questo elemento che gli investigatori stanno lavorando per cercare di dare un nome e un volto alla vittima.
Le ricerche nei terreni vicino a Sollicciano
Continuano le ricerche da parte dei carabinieri e della scientifica nell'area tra il carcere di Sollicciano e la superstrada FiPiLi dove sono state ritrovate tre valige con alcuni resti umani fatti a pezzi. Si tratta di un uomo e di una donna, che però non sono stati ancora identificati. L'esame del dna potrebbe fornire elementi utili alle indagini. Intanto si fanno già alcune ipotesi. I resti potrebbero essere stati lanciati nel campo da una auto di passaggio sull'autostrada, oppure il doppio omocidio potrebbe essere stato compiuto sul posto. Omicidio che potrebbe avere anche dei risvolti passionali. Tutte le ipotesi sono ancora al vaglio degli inquirenti.
Al momento del ritrovamento il primo cadavere era in stato di saponificazione, deteriorato a causa dell'acqua in cui era stato immerso e dell'umidità del terreno. Tanto che nelle prime ore era stato impossibile capire se si trattasse di un uomo o una donna. La vittima è stata accertata essere di carnagione chiara, di un'età compresa con ogni probabilità tra i 40 e i 60 anni. Causa della morte, una coltellata alla gola. La pm che coordina le indagini, Ornella Galeotti, ha aperto un fascicolo per omicidio. Forse una doppia esecuzione, forse due omicidi avvenuti in momenti separati, ma con un copione molto simile. Il fatto che si tratti di un uomo e una donna, occultati e forse uccisi con le stesse modalità, lascia intravedere scenari che fino a poco fa non erano stati presi in considerazione: tra questi, la possibilità di un delitto passionale.
Firenze, secondo cadavere nel campo di Sollicciano: è una donna
di
Luca Serranò
Viste le circostanze, gli omicidi potrebbero essere stati premeditati, commessi in un tempo, in un luogo e per una ragione ancora ignoti. Una vendetta nei confronti di qualcuno? Magari per uno sgarro nel mondo della criminalità. O forse, come tra chi indaga ci si è spinti a ipotizzare, la volontà di lanciare un avvertimento a qualche detenuto del vicino carcere di Sollicciano? Molti dubbi riguardano proprio il luogo del ritrovamento delle tre valigie contenenti resti umani: un fossato coperto di rovi e sterpaglie stretto tra la Fi-Pi-Li e gli orti che fiancheggiano le mura del carcere. Il luogo è isolato ma a due passi dal penitenziario, il che alimenta il sospetto che non sia stato scelto in maniera casuale.
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