Le elezioni presidenziali Usa più controverse della storia sono all'epilogo. Il Collegio elettorale è pronto ad eleggere ufficialmente nelle prossime ore Joe Biden nuovo presidente degli Stati Uniti. Un passaggio che normalmente rappresenta poco più di una formalità, ma che quest'anno assume non solo un alto valore simbolico ma anche una rilevanza istituzionale senza precedenti. E non potrebbe essere diversamente dopo un'offensiva legale durata cinque settimane e portata avanti dalla Casa Bianca nel clamoroso tentativo di ribaltare l'esito del voto.
Fino all'ultimo Donald Trump ha cercato di opporsi al risultato delle urne, anche dopo la batosta ricevuta dalla Corte Suprema che ha spazzato via le ultime speranze di ribaltare il responso degli elettori: "L'America rischia di avere un presidente illegittimo. Ma la battaglia non è ancora finita", ha scritto il presidente ancora in carica.
Ma il tentativo è fallito, e ora l'ex vicepresidente blinda quel risultato che dovrebbe arrivargli dalle schede di ben 306 grandi elettori contro i 232 di Trump, così come è emerso dall'Election Day del 3 novembre.
Elezioni Usa, la Corte suprema boccia il ricorso presentato dal Texas: svaniscono le ultime speranze di Trump
dal nostro corrispondente
Federico Rampini
Sebbene la Costituzione americana contempli il caso degli 'elettori infedeli', visto il margine del vantaggio di Biden è difficile pensare a sorprese inattese. Anche perché i grandi elettori dei vari stati Usa sono scelti dai candidati o dai loro partiti: tra i nomi più illustri in questa tornata quello di Bill e Hillary Clinton nello Stato di New York e quello di Stacey Abrams in Georgia.
Nel campo di Trump spicca quello della governatrice del South Dakota Kristi Noem, possibile candidata repubblicana nel 2024.
I voti espressi in ogni Stato una volta contati saranno quindi certificati e trasmessi immediatamente al presidente del Senato, il vicepresidente Usa Mike Pence. Mentre le schede dovranno arrivare fisicamente a Washington entro il 23 gennaio. Il conteggio ufficiale con la proclamazione del nuovo presidente e del nuovo vicepresidente lo farà in seduta plenaria il nuovo Congresso il 6 gennaio, tre giorni dopo essersi insediato.
A quel punto tutto sarà pronto per l'Inauguration Day del 20 gennaio, quando Joe Biden e Kamala Harris giureranno e si insedieranno alla Casa Bianca. Intanto le tensioni politiche nel Paese restano a livello di guardia.
Nelle 'marce per Trump' organizzate dai sostenitori del presidente uscente in molte città americane, si sono registrati scontri e violenze, anche nella capitale Washington, a due passi dalla Casa Bianca, dove ci sono stati feriti ed arresti.
Usa, scontri durante marcia pro-Trump: quattro accoltellati
Le forze di polizia in molti casi a fatica sono riusciti a riportare l'ordine quando sono venuti a contatto militanti di estrema destra infiltratisi tra i manifestanti pro-Trump e esponenti del gruppo Antifa. Diversi gli accoltellamenti, mentre a Olympia, capitale dello stato di Washington, sono stati esplosi anche degli spari con un ferito e una persona arrestata.
Commenti recenti