Gli stranieri arrivati in ospedale privi di documento di identità devono essere segnalati e identificati dalla polizia locale. Lo prevede una nota firmata dal direttore sanitario dell'ospedale Maria Vittoria di Torino, Paolo Mussano, e datata 9 dicembre, ovvero venerdì scorso.
Ma il testo unico dell'immigrazione, rileva il consigliere regionale del Pd Daniele Valle, prevede che "l'accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità. Salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano".
"Ammalarsi non è un reato – commenta Valle, che su questo punto ha presentato una interrogazione urgente all'assessore regionale leghista alla Sanità, Luigi Icardi – Non esiste alcuna legge che colleghi il ricovero in ospedale con l'identificazione da parte delle forze dell'ordine. La salute è un dirittto assoluto e universale nel nostro Paese, quindi è importante ribadire che non esiste alcuna legge che subordini o colleghi il diritto alla cura al diritto all'identificazione del paziente".
Il consigliere del Pd chiede alla Regione di chiarire se ci siano state indicazioni per ospedali e aziende sanitarie: "Non possiamo lasciare che le persone si ammalino senza la possibilità di essere curate, né disincentivare l'accesso alle strutture sanitarie in un momento così delicato. Gli ospedali dovrebbero essere rifugio e ricovero".
Sulla vicenda anche l'Ordine dei Medici sta valutando il profilo deontologico.
Quella circolare è frutto di un errore, si affretta a chiarire la direzione del Maria Vittoria. Una seconda circolare , datata 11 novembre, con tanto di scuse per l'invio di un "iter procedurale superato dalle nuove norme lesgislative" , chiarisce il comportamento da tenere con gli stranieri senza privi di documento che dovessero presentarsi in pronto soccorso: "In caso di paziente non in regola con i documenti di identità, l'ufficio contatta il reparto di degenza per accertarsi se lo stesso sia in possesso di un qualunque documento di identità personale. Se dovesse permanere la situazione di non identificazione del soggetto, si procederà alla chiusura della cartella con la dicitura 'Anonimo'. Non è possibile, chiarisce ancora la nota, identificare il soggetto con nomi di fantasia a voce".
Il direttore sanitario del Maria Vittoria Paolo Mussano spiega: "Un errore purtroppo, di cui ci scusiamo. Un errore materiale di interpretazione della legge che è stata immediatamente corretta dopo due giorni. Noi curiamo tutti"
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