FORMULA 1: 10 E LODE. Calato il sipario sul Mondiale F1, è la F1 a meritare il massimo dei voti e anche con lode. In una stagione dove anche il principio fondamentale del Circus, viaggiare in (quasi) ogni angolo del pianeta, è stato minato alla radice dalle restrizioni dovute alla pandemia, il campionato si è svolto regolarmente grazie anche ai severi e ineccepibili protocolli sanitari. Tre i casi di Covid tra i piloti (Perez, Stroll, Hamilton), ma il meccanismo non si è inceppato. Uno sport professionistico e internazionale, anche se si è espresso per lo più in Europa. 17 le gare sulle 22 inizialmente previste e un calendario che ha saputo evolversi in corsa. Programmi più fitti, ma anche la riscoperta o scoperta di circuiti importanti e interessanti: Imola, Mugello, Portimao, Istanbul, Nurburgring.
LE SQUADRE
MERCEDES: 10 Su ogni pista, forse con la sola eccezione della chiusura ad Abu Dhabi, la Mercedes ha mostrato una superiorità senza precedenti. Di certo in qualifica: 14 pole su 17. E in gara: 13 (con 24 podi totali). Veloce, affidabile, la W11 è forse la migliore vettura della squadra che ha vinto il 7° titolo superando il record storico della Ferrari. Non ha avuto rivali fin quasi al termine della stagione senza peraltro portare in pista aggiornamenti. Il Das, il volante magico inventato dalle Frecce per cambiare in corsa la convergenza delle ruote anteriori che sarà vietato l'anno prossimo, ha giocato un ruolo ma non determinante rispetto al resto: il motore, il più potente in griglia, e il perfetto bilanciamento della vettura. 573 punti in classifica finale, ben 254 in più della seconda, la Red Bull (319).
RED BULL: 8 E' stata l'unica squadra a combattere con le Frecce nonostante una vettura inferiore tranne che a Yas Marina, dove la Red Bull è stata la più veloce in qualifica (unica pole) e in gara. 13 podi e due successi (di Max Verstappen).
MCLAREN: 8 Nella folla degli inseguitori delle Frecce, la McLaren si è distinta (e con un motore Renault: l'anno prossimo tornerà al propulsore Mercedes) e ha vinto con merito il 3° posto tra i Costruttori.
RACING POINT: 7 Divenuta il caso dell'anno per essere la copia esatta della Mercedes 2019, è stata la vera rivelazione del Mondiale che chiude in 4 ª posizione (7 ª nel 2019) dimostrando una crescita e una continuità di risultati su ogni circuito. E' in continua evoluzione: si chiamerà Aston Martin nel 2021, sarà guidata anche dall'ormai ex ferrarista, Sebastian Vettel e non è detto che somiglierà alla Mercedes 2020.
RENAULT 7: Macchina competitiva (5° posto Costruttori) e anche ben guidata, dal team e da Daniel Ricciardo (2 podi) che nel suo ultimo gp con i francesi si toglie il gusto del giro veloce: nel 2020 si chiamerà Alpine e vedrà al volante, al posto dell'australiano, il ritorno di Fernando Alonso.
FERRARI: 4 La peggiore stagione della Scuderia da 40 anni a questa parte: 6^ in classifica a soli 131 punti, ha sofferto il progetto errato della SF1000 scesa in pista già ai test di Barcellona con un motore depotenziato di una cinquantina di cavalli. Zero vittorie e tre podi (2 Leclerc, 1 Vettel).
I PILOTI
LEWIS HAMILTON: 10 La consacrazione con tutti i record: ha superato Michael Schumacher per gare vinte e ha eguagliato il tedesco per titoli (7). 11 successi compreso quello su 3 ruote a Silverstone (in tutto 14 podi) su 16 gare disputate. Avrebbe raggiunto anche la pole numero 100 (invece è a 98) se non si fosse fermato in Bahrain per gara 2 al Sakhir causa Covid. Imprendibile. Ha portato sul palcoscenico della F1 la battaglia contro il razzismo. In attesa di rinnovo di contratto.
VALTTERI BOTTAS: 4 Secondo in campionato, si conferma l'eterno secondo. Soffre e soffrirà per sempre Hamilton, ma anche il suo sostituto, George Russell.
MAX VERSTAPPEN: 8 Unico avversario di Hamilton. Sempre in lotta per il podio, l'ex ragazzo terribile è anche molto maturato: meno follie, più costanza e raziocinio. 11 podi e 2 successi. Con una vettura competitiva, un vincente. Difficile stargli accanto: 6- ad Albon, in attesa di conferma.
CHARLES LECLERC: 7 Più miracoli che errori (Stiria, Monza, Sakhir) per il monegasco che dopo le 7 pole e i 2 successi del 2019, ha dovuto combattere con una macchina non all'altezza. Eppure, più del compagno, è riuscito a spremere due podi (2° in Austria e 3° in Gran Bretagna) dal poco che aveva a disposizione.
SEBASTIAN VETTEL: 4,5 Stagione iniziata da licenziato, il tedesco non ha mai trovato feeling con una macchina complicata da guidare. 13° in classifica, solo 33 punti raccolti. Unica soddisfazione: il podio sotto la pioggia in Turchia approfittando di un errore di Leclerc, superandolo all'ultima curva. La sua ultima curva in rosso, dopo 6 anni, è stata triste anche per sua ammissione.
CARLOS SAINZ: 7,5 Secondo a Monza in una gara pazza (vittoria al franco milanese dell'Alpha Tauri, Pierre Gasly: 9), lo spagnolo, 26 anni, ha dimostrato specie nella seconda parte della stagione costanza e affidabilità (6° in classifica finale) dando qualche lezione anche al giovane compagno, Lando Norris (7, per il primo podio in Austria). Il prossimo anno salirà sulla rossa con biennale. Sarà il secondo di Leclerc? Tutto da dimostrare.
SERGIO PEREZ: 9,5 Il disoccupato più bravo del Mondiale. Quarto in classifica finale (125 punti), il messicano ha vinto (Sakhir), è salito sul podio (anche in Turchia), e ha portato la Racing Point ai vertici. L'ex pilota della Ferrari Academy, è stato licenziato dalla rosa già da mesi. Per lui un sedile alla Red Bull? Forse più probabile un sabbatico, a 30 anni.
ANTONIO GIOVINAZZI: 7 Tre piazzamenti nella top 10 e 4 punti come il compagno e campione del mondo, il vecchio Kimi Raikkonen (7). Purtroppo l'Alfa Romeo Sauber, con motore Ferrari, non consente molto altro.
ROMAIN GROSJEAN: 9 Per la capacità di tornare dalla morte alla vita in 28 secondi sfuggendo al rogo della sua Haas spaccata in due sulle barriere in Bahrain. 10 alla sicurezza, alla Fia, ai medici e ai marshall. Non lo rivedremo nel 2021 e probabilmente neanche dopo.
GEORGE RUSSELL: 7,5. Con una Williams a zero punti non può dimostrare quanto vale. Con la Mercedes di Hamilton, mostra che può essere campione del mondo.
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