AGI – Pioggia di cenere nera su Catania in coincidenza con una fase parossistica dell'Etna, imbiancato dalla neve. Nella prime ore della mattina c'è stata un'intensificazione dell'attiva esplosiva dal cratere di sud-est che ha provocato l'emissione di cenere. Annerite, sotto un manto di sottilissima cenere, automobili, balconi, strade e marciapiedi.
Il fenomeno, spiegano all'Ingv l'istituto nazionale di vulcanologia, si è già esaurito, come l'attività al cratere che appare in decremento. Sul fronte dell'attività effusiva, in base alle telecamere di sorveglianza dell'Ingv-Oe di Catania, sembra essere inattiva la colata lavica prodotta dalla fessura di Sud, mentre quella che emerge dalla quella di sud-ovest meno alimentata.
"I getti di lava – scrive l'Ingv in una nota – hanno raggiunto altezze intorno ai 150-200 metri sopra la bocca eruttiva". Alle 23,15 (di domenica 13 dicembre, ndr) il fianco del cono del Cratere di Sud-Est ha cominciato a franare, generando un flusso piroclastico lungo alcune centinaia di metri in direzione sud-ovest. "Poco dopo questo primo flusso piroclastico ne è seguito un secondo notevolmente più grande, che ha percorso circa 2 km sempre in direzione sud-ovest. Un terzo e più piccolo flusso piroclastico è avvenuto alle ore 23,30. L'attività di fontana di lava si è protratta per poche decine di minuti ed è diminuita poco prima della mezzanotte".
Dopo un'ora circa è iniziata una seconda fase di fontane di lava, durata circa 10 minuti. Dopo un intervallo di modesta attività stromboliana, intorno alle ore 02,00 è iniziata una terza fase di basse fontane di lava, della durata di circa un'ora, che è stata seguita da una debole attività stromboliana, ancora in corso nella mattinata del 14 dicembre".
Le due colate di lava, quella sul versante meridionale del cono del Cratere di Sud-Est, che ha raggiunto l'area di Torre del Filosofo, e quella sul versante sud-ovest, che si è espansa sul pianoro a monte dei coni del 2002-03 e di Monte Frumento Supino, all'alba del 14 dicembre erano in raffreddamento. "Sono in corso le indagini sul terreno da parte di personale dell'Osservatorio Etneo dell'INGV per caratterizzare i fenomeni che hanno interessato il teatro eruttivo e per campionare i prodotti eruttati che saranno analizzati in laboratorio".
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