Il cantiere è aperto, ma la costruzione che ne verrà fuori è ancora tutta da definire. Oltre tre ore di discussione, 26 persone sedute al tavolo virtuale convocato dal commissario regionale dei dem Stefano Graziano, un intento – battere le destre alle prossime regionali – e tante, forse troppe idee su come farlo e con chi.
Inizia con un incontro interlocutorio, in cui partiti e movimenti hanno cominciato a prendere le misure, il cammino del centrosinistra alle regionali. L'idea e la voglia di costruire un fronte ampio c'è ed è comune, tanto a partiti come Pd, M5s, Italia Viva, Articolo 1, Verdi e le altre sigle che già in occasione delle regionali dell'anno scorso si sono presentate in coalizione, tanto a movimenti civici vecchi e nuovi, come le Sardine, guidate da Jasmine Cristallo alla riunione accompagnata dal bolognese Mattia Sartori e "Calabria Aperta" dell'avvocato e scrittore Nicola Fiorita.
Qualche idea comune – ma così generica da non poter essere altrimenti – c'è anche sul programma, con la sanità tutta da ricostruire al centro del dibattito e la necessità di valorizzare i fondi del Recovery per progetti che emancipino la regione dai propri deficit storici come orizzonte condiviso. Tuttavia sono ancora molti i nodi da sciogliere, a partire dal candidato.
Alle ultime regionali, il Pd ha scelto di appoggiare la candidatura dell'imprenditore Pippo Callipo, nella speranza, poi sfumata, di trovare un terreno di incontro con i Cinque Stelle. Ma i risultati poco lusinghieri della coalizione di centrosinistra in termini di voti raccolti e le rapidissime dimissioni dell'imprenditore dal Consiglio in cui era appena stato eletto, sono argomento e ragione per i dem per pretendere un candidato politico. Nomi ufficialmente non se ne fanno, ma da tempo le ipotesi che circolano sono due: il consigliere regionale Pd, Nicola Irto, campione di preferenze alle ultime regionali, e il deputato dem Antonio Viscomi.
Proposte di certo difficili da digerire per i pentastellati, che guidati dai coordinatori regionali capitanati dal deputato Riccardo Tucci, alla coalizione dicono sì, ma si trincerano dietro il voto su Rousseau per ogni determinazione definitiva. E anche per Italia Viva, che con Ernesto Magorno – ex commissario dei dem poi passato con i renziani e loro massimo rappresentante in regione – non nasconde di ambire ad una candidatura a governatore. Quasi certamente, candidature come quelle di Irto o Viscomi potrebbero essere inaccettabili per le Sardine e altri movimenti civici, che di una subordinazione ai dem o in generale ai partiti non ne vogliono sapere.
Principale forza di opposizione in Regione, il Pd dirige le danze e pretende un ruolo e un peso da traino all'interno del "fronte unito" che si vorrebbe costruire, ma le ambizioni dei dem rischiano di essere azzoppate anche dalle ultime traversie giudiziarie dei loro uomini di punta. Questa mattina a Reggio Calabria è finito ai domiciliari con l'accusa di aver palesemente e pesantemente condizionato il voto alle ultime amministrative il consigliere comunale Antonino Castorina, fra i dirigenti dei dem sulla riva calabrese dello Stretto e componente della direzione nazionale del partito. Grazie a grossolani brogli, a suo favore avrebbe fatto votare un esercito di anziani e persino quattro persone decedute.
L'inchiesta – ha chiarito il procuratore capo Giovanni Bombardieri – non è sulle elezioni, ma su alcune irregolarità emerse in alcune sezioni e in generale non dovrebbe mettere in discussione né il risultato elettorale, né la vittoria del sindaco Falcomatà. Ma rischia di essere una zavorra politica pesante per i dem e un'arma in più per le altre forze che chiedono potere di interlocuzione e anche veto su liste e candidature.
Da registrare poi c'è anche il primo scontro al calor bianco con uno dei movimenti civici invitati al tavolo, ma che subito si è sfilato. Si tratta di "Tesoro Calabria" dell'ex responsabile della Protezione civile, Carlo Tansi, che su Facebook attacca:"Al Pd in Calabria non interessa battere la destra per invertire la rotta della nostra Terra. Al Pd non gliene frega niente delle sorti della nostra Terra. Vuole riproporre i vecchi matusalemme che pensano solo a essere rieletti. Con il suo inquietante commissario Graziano, avrà già stretto accordi con gli esponenti della destra del PUT (Partito Unico della Torta) per avere una bella fetta di torta nella prossima legislatura regionale". E non dimentica di blandire quella base pentastellata che in lui già in passato ha visto in lui un riferimento. "Mentre i vertici del Movimento 5 Stelle si avviano verso l'inciucio con il Pd, i dignitosi attivisti di tutta la sua base hanno capito tutto il giochetto e rumoreggiano sempre più forte per far saltare questa ignobile farsa. Sto con voi perché siete nel giusto".
Risponde per le rime il commissario Graziano, che sempre via social invita Tansi a "scendere dal piedistallo", ricordandogli che "gli assenti hanno sempre torto". In ogni caso, il cantiere è aperto e prosegue i lavori. E la cosa non era per nulla scontata.
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