MILANO – L'Antitrust accende un faro sulle possibili nuove regole per i bancomat. L'Autorità ha aperto un'istruttoria nei confronti di Bancomat S.p.A. in seguito alla comunicazione inviata dalla stessa società in cui si ipotizza un nuovo sistema di remunerazione del servizio in sostituzione di quello attualmente vigente. Ad oggi infatti i clienti che prelevano dagli sportelli versano delle commissioni sulla base di quanto stabilito dalle proprie carte di pagamento (in alcuni casi un supplemento per i prelievi operati in sportelli diversi da quelli della propria banca) e poi la banca titolare dello sportello ad incassare una commissione di 50 centesimi da parte della banca emittente.
Uno schema che ora Bancomat starebbe pensando di rivedere. In particolare – sottolinea l'Autorità – il sistema "prevedrebbe la sostituzione delle commissioni interbancarie con l’applicazione al titolare della carta di una eventuale commissione definita in via autonoma da ciascuna banca proprietaria dell’ATM e che eroga, dunque, il servizio di prelievo attraverso le proprie apparecchiature. Tale commissione sarebbe resa nota al titolare della carta prima dell’autorizzazione all’operazione di prelievo". Le commissioni non sarebbe più pagate quindi dal cliente alla propria banca e da lì girate in parte a quella proprietaria dello sportello, ma versate direttamente a questa. Rendendo però evidente al momento del prelievo quale sarebbe l'importo della commissione pagata.
"Dal momento che, secondo consolidata prassi e giurisprudenza nazionale ed europea, le regole di circuito sottoposte da Bancomat S.p.A. all'Autorità costituiscono un'intesa fra soggetti concorrenti, l'Antitrust valuterà se le nuove regole di circuito possano configurare un'intesa suscettibile di restringere o falsare la concorrenza nel mercato comune ai sensi dell'articolo 101 del TFUE.", spiega l'Autorità in un comunicato. "Qualora si verificasse un caso del genere, l'Autorità valuterà le eventuali efficienze che deriverebbero dalla loro adozione, la trasmissione ai consumatori dei benefici ad esse legate, l'indispensabilità delle nuove regole per conseguire queste efficienze e la non eliminazione della concorrenza sul mercato".
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