Un ritorno prudente dei torinesi alle vecchie abitudini ha segnato la domenica mattina della transizione alla zona gialla. La rinnovata libertà di poter fare colazione al bar è stata colta senza frenesia e con qualche tentennamento. Nonostante il cielo limpido, l’aria è fredda e i dehors sulla pedonale via Garibaldi sono deserti. Dentro i bar, qualche avventore c’è, ma nessuna ressa. “Siamo già straniti dal vedere sei, sette persone tutte insieme dentro il locale – dice Luca, titolare del Caffè Garibaldi – Ci eravamo convertiti all’asporto in questi ultimi tempi e adesso servire i clienti al bancone o al tavolo ci sembra un lavoro nuovo. Non abbiamo ancora riaperto il dehors, vediamo come va la giornata”.
Torino riscopre il piacere della colazione nei bar riaperti
Niente resssa nella prima mattinata in zona gialla per la città e il resto del Piemonte
Più che sulla prima colazione, molti esercenti confidano nel ritorno agli aperitivi, ai brunch e ai pranzi seduti al tavolo. Anche perché la ripartenza nelle vie dello shopping è lenta. Solo a partire dalle 10 i negozi hanno iniziato ad alzare la serranda nella penultima domenica prima di Natale e anche la strada ha cominciato a riempirsi di pedoni.
Molte persone hanno scelto piazza San Carlo per un caffè e un croissant, sui tavolini al sole o riscaldati dai “funghi”.
Un po’ di movimento c’è anche in via Lagrange davanti alla Rinascente, dove una piccola coda di persone attende di entrare. E c’è gente anche di fronte, al Costadoro Social Factory. “Ci siamo attrezzati con un responsabile alla porta che fa entrare i clienti a scaglioni ed è collegato via radio con una ragazza in sala che lo informa mano a mano che si liberano dei tavoli – spiega il titolare Cristian Tetro – È un’organizzazione come quella dei supermercati ma è l’unica che ci permette di aprire in tranquillità. Per il momento è così”.
Commenti recenti