ROMA – Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni, ascolta Radio Freccia e apprezza molto questa emittente del gruppo Rtl 102.5. Lo dimostra la norma che proprio Fratelli d’Italia è riuscito a far approvare venerdì notte nelle commissioni Bilancio e Finanze del Senato, dov’era in discussione il decreto maxi Ristori. Il decreto maxi Ristori – che unifica i quattro decreti del governo argine alla seconda ondata della pandemia – comprende adesso una norma che farà bene ai conti di Radio Freccia, parte del gruppo Rtl 102.5, uno dei giganti della radiofonia nazionale. Grazie all’assist di Fratelli d’Italia, Radio Freccia potrà aumentare la quantità di spot che è autorizzata a trasmettere. Resta da capire se il lasciapassare consegnato a Radio Freccia – grazie ai voti anche della maggioranza – ha senso in un maxi decreto anti-coronavirus.
Nel 2016, il gruppo Rtl 102.5 acquista la concessione che faceva capo a Radio Padania Libera, emittente della Lega. Radio Padania Libera era una stazione comunitaria, dunque non aveva scopo di lucro. Come stabiliscono la legge Mammì del 1990 e il Testo unico della radiotelevisione del 2005, queste stazioni comunitarie fanno divulgazione culturale, politica, religiosa e promuovono anche le diversità etniche. Non possono avere, viceversa, finalità commerciali. Il gruppo Rtl 102.5 – acquisita la concessione comunitaria di Radio Padania Libera – la trasferisce in capo a Radio Freccia, che dunque è anch’essa una emittente comunitaria.
Lo status di emittente comunitaria ha procurato una serie di vantaggi e agevolazioni. Emittenti come Radio Padania Libera, ad esempio, hanno acceso dei nuovi ripetitori su frequenze libere e inutilizzate, se non creavano interferenze ad altre radio. Il tutto, senza spendere un solo euro per comprare le frequenze, di norma carissime. Nello stesso tempo, le emittenti comunitarie hanno dei limiti di raccolta pubblicitaria. Possono cercare sponsor per i loro programmi, ma sono autorizzate a trasmettere spot fino a un massimo del 10 per cento per ogni 60 minuti di programmazione.
Ora la norma di Fratelli d’Italia – a sorpresa inserita nel maxi Ristori – autorizza le volture: una emittente comunitaria può diventare commerciale a tutti gli effetti. E questo cambio di casacca permetterà a Radio Freccia di aumentare la trasmissione di spot pubblicitari dal 10 al 20 per cento di ogni ora. Questo via libera procurerà a Radio Freccia un improvviso, indebito vantaggio competitivo rispetto alle altre stazioni commerciali?
Le emittenti comunitarie nazionali sono solo due. Come ricorda la delibera dell’AgCom numero 224 del 2019, si tratta di Radio Freccia e poi di Radio Maria (che però non trasmette pubblicità). Va anche detto che la norma di Fratelli d’Italia aiuterà anche le molte emittenti comunitarie di carattere locale. Nel 2020, il ministero dello Sviluppo economico ha distribuito aiuti economici diretti a 320 tra loro.
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