AREZZO – La casa di Paolo Rossi svaligiata mentre a Vicenza erano in corso i funerali. Non un ladro solitario, ma una banda organizzata, stando alle prime indagini dei carabinieri di San Giovanni Valdarno, in provincia di Arezzo. "Non ho neppure la forza di parlare – le parole della moglie di Pablito, Federica Cappelletti, al Quotidiano Nazionale -. Non bastava la morte di Paolo, non bastava lo stress di queste giornate massacranti, non bastava il dolore di tutti noi. Hanno voluto infangarlo anche nel giorno in cui tutta Italia lo piangeva".
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Il furto scoperto poco prima del rientro dei familiari
Il furto è stato scoperto ieri sera dopo le 19, quando il custode dell'azienda agricola con agriturismo 'Poggio Cennina', in Valdambra, nel comune di Bucine, in provincia di Arezzo, è andato a controllare l'appartamento di Pablito, in vista del rientro a casa della moglie Federica e dei figli. Secondo una prima ricostruzione da parte dei carabinieri i ladri hanno forzato una finestra della cucina e poi, una volta all'interno, hanno cominciato a girare per le stanze dell'abitazione di Rossi, rovistando nei cassetti e mettendo tutto a soqquadro. I malviventi hanno potuto agire con una certa tranquillità anche perché il sistema d'allarme non era stato inserito. Prima di andarsene, per garantirsi l'impunità, i ladri hanno strappato anche l'apparecchio della video sorveglianza, in modo da non far ritrovare le immagini dell'accaduto riprese dalle telecamere. Sul posto per i rilievi i carabinieri con i militari addetti alle investigazioni scientifiche.
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dal nostro inviato
Giampaolo Visetti
Sparito il Rolex del campione e 150 euro in contanti
A un primo sommario controllo, dall'appartamento di Paolo Rossi sarebbero spariti soltanto il suo orologio Rolex, particolarmente caro all'ex calciatore, e la somma in denaro di 150 euro. Non sarebbero, invece, stati toccati né i trofei calcistici né le medaglie di Rossi. Ma solo nei prossimi giorni sarà fatto un inventario più preciso dei danni e degli ammanchi da parte della moglie Federica. L'irruzione dei ladri è avvenuta in un arco temporale preciso: tra le ore 17 di venerdì 11 dicembre, quando il custode dell'azienda agricola ha controllato per l'ultima volta l'abitazione, e le 19 di sabato 12 dicembre, quando è stata scoperta la finestra aperta, perché scassinata. Gli investigatori dell'Arma non escludono che i ladri abbiano monitorato per molte ore dalle vicinanze dell'agriturismo tutti gli spostamenti che avvenivano nella zona prima di commettere il colpo. Dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, è arrivata la condanna al gesto: "Un atto più vile e vomitevole di questo è davvero impensabile – scrive su Twitter -. Che le forze dell'ordine facciano di tutto per scovare i responsabili. Tutta la mia solidarietà e vicinanza alla famiglia di Paolo Rossi".
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L'ultimo saluto di Perugia
Anche Perugia ha dato l'ultimo saluto a Paolo Rossi, con una commemorazione all'interno dello Stadio Curi. La bara è stata accolta da tanti tifosi, presenti all'esterno dell'impianto, dove poi la cerimonia si è tenuta a porte chiuse, riservata alla stampa e alle autorità. Commossa la moglie che ha ricordato come "il legame tra Paolo e questa città è sempre stato stretto. Ringrazio i perugini, sono orgogliosa di esserlo ed infatti le mie figlie sono nate a Perugia. Grazie a tutti per questo affetto in un momento così particolare per noi. Mi sto rendendo conto in queste ore che si viene ricordati dalla gente per essere un campione in campo, ma per entrare nel cuore delle gente bisogna esserlo anche fuori con la propria generosità, la propria disponibilità e il proprio amore". Nel pomeriggio lo stesso stadio Curi tornerà ad ospitare il calcio giocato, con il tributo a Pablito impresso sulle maglie dei grifoni nella gara contro la Virtus Vecomp Verona, il minuto di silenzio (osservato in tutti gli stadi italiani) e il lutto al braccio. La salma di Paolo Rossi era arrivata ieri poco dopo le 18 al cimitero monumentale di Perugia. Sopra la bara, la maglia della nazionale con il numero 20 e una sciarpa del Vicenza. Per sua volontà, il campione sarà cremato e poi le ceneri ritorneranno in Toscana, appunto a Bucine, il paese dove viveva con la moglie e le figlie.
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