ROMA – Vivere senza un atto di nascita significa non esistere, non avere diritto ad un documento di identità, alla sanità, alla scuola, al voto. In Camerun, migliaia di bambini e bambine, il 30%, vivono da invisibili perché mai registrati. Perché non sono stati registrati alla nascita? La motivazione è semplice e drammatica: le loro famiglie non sono in condizione, per emarginazione geografica ed economica, di arrivare all'ufficio di registrazione nascite e pagare la tassa. Questo accade in particolar modo nelle zone rurali e in quelle più isolate da città o villaggi minimamente attrezzati, come lo Haut-Nyong. Ed è proprio per aiutare i bambini invisibili che vivono in questo lembo di Camerun che Terzo Millennio Laboratorio di Umana Solidarietà sta per lanciare "Noi siamo Nessuno", una campagna presentata qualche giorno fa per il sostegno a distanza.
Noi siamo Nessuno. Commenta Fabiola Sica, la responsabile del progetto: "La battaglia per migliorare le condizioni di queste bambine e di questi bambini risponde in piano alla missione di Terzo Millennio che è quella, per dirla con le parole del grande educatore Edgar Morin, di 'salvare l’Umanità realizzandola' ". Obiettivo della campagna è l'acquisto degli atti di nascita per le bambine ed i bambini delle scuole di Maka e Manoré, due villaggi rurali della regione dell’Est del Camerun dove vivono, in condizioni di isolamento geografico e di estrema povertà, quasi esclusivamente popolazioni peul (bororos o mbororos in lingua locale) dedite alla pastorizia e all’allevamento di bovini. Si tratta di un’area disagiata con un tasso di analfabetismo e di disoccupazione altissimo, nel contesto del già disagiato Camerun: un paese con una popolazione molto giovane ma che vive, per oltre il 40%, al di sotto della soglia di povertà.
Il futuro dei bambini in Camerun. L’attuale situazione politica del Camerun (indipendentisti nel Sud-Ovest del Paese, attentati frequenti dei tagliagole jihadisti di Boko Haram nell’estremo Nord e al confine con la Nigeria), l’isolamento geografico dei due villaggi e le già disperate condizioni sociali ed economiche di queste popolazioni, rendono estrema la povertà diffusa e difficili ogni tentativo di soddisfare i bisogni primari. Oscilla tra il 55% e il 65% della popolazione la percentuale delle persone che non possono permettersi di mandare i figli a scuola né di registrarne la nascita. Commenta Giovanni Lattanzi, dirigente di Aoi (associazione delle Ong Italiane) e componente del Consiglio Nazionale della Cooperazione al Ministero degli Esteri (Maeci): "È una iniziativa importante quella che si sta facendo: non poter avere un futuro perché si è nati in un contesto povero non è accettabile. Il diritto di essere una persona riconoscibile e non un invisibile, il diritto ad avere le stesse opportunità di crescita come tutti, è quello che mi ha spinto a sostenere questa iniziativa e spero che in molti lo faranno".
Come aiutare i bambini dei villaggi di Maka e Manoré. Basta collegarsi al sito internet e fare una donazione attraverso il sito di Terzo Millennio per l'istruzione della pratica, le spese amministrative e burocratiche, le sanzioni, i rimborsi necessari per l'acquisto dell'atto di nascita. Terzo Millennio lavora nel dipartimento dell’Haut – Nyong con un partner locale, la Fondazione Jean Felician Gacha che offre sostegno educativo, finanziario e di formazione per gli insegnanti alle scuole pubbliche – operazione importantissima considerato il tasso di analfabetismo – promuove attività per alfabetizzare gli adulti e limitare l’abbandono scolastico.
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