Napoli La prima nel tempio di Diego è un pareggio ma si legge qualificazione. Napoli e Real Sociedad vanno a braccetto ai sedicesimi nella serata della malinconia e della pioggia fredda.
Non c'è il faccione del Re sui due maxischermi, rimossi anche gli altarini all'esterno dello stadio: riempiranno il museo che sarà inaugurato il prossimo mese. All'interno dell'ovale azzurro, spiccano le due scritte che ricordano il cambio di denominazione. Sessantuno anni dopo addio a San Paolo, l'apostolo che sbarcò da queste parti venti secoli fa e neanche la Curia questa volta ha potuto granchè: l'ebbe vinta nel '90, quando abortì il progetto di intitolare l'impianto di Fuorigrotta a Sallustro, primo idolo della folla partenopea. Con Diego non c'è mai stata partita e così in dieci giorni pure la Chiesa se n'è fatta una ragione.
Le emozioni iniziali però non arrivano dagli orfani di Diego. C'è il tango che fa da colonna sonora, il saluto al grande Paolo Rossi e ci sono gli spagnoli: il problema è che manca il Napoli. Dall'ultima al San Paolo al battesimo nel "Maradona" la differenza è tanta, e si vede. Sono bastati i primi due palloni giocati male e persi per immaginare che tipo di partita sarebbe stata. Pressing asfissiante dei baschi, azzurri testardi e in difficoltà nel voler costruire il gioco dalla propria area: avversari al tiro due volte nei primi tre minuti da buona posizione ma con la mira sbagliata. Se la Sociedad avesse concretizzato il cinquanta per cento delle occasioni create nei primi venti minuti, i conti si sarebbero chiusi in anticipo.
Per la cronaca, Ospina ci ha messo due pezze provvidenziali e Portu si è divorato il gol a porta vuota. Bakayoko ha spaventato Remiro, l'arbitro Grinfeld ha preso un abbaglio non espellendo Zubeldia: primi sintomi di risveglio prima dell'intervallo. Più delle urla di Gattuso, è stato il destro di Zielinski a svegliare la truppa: diagonale secco e preciso per l'inatteso vantaggio azzurro.
Uguale sofferenza nella ripresa e stesso schema: Sociedad padrona del centrocampo, crea tanto e spreca di più, Napoli rintanato a protezione di Ospina e votato al contropiede. In mezzo a un'infinità di corner iberici, ben respinti da Maksimovic e Koulibaly, anche un paio di ripartenze napoletane che però sono mancate sistematicamente nell'ultimo tocco. Che arriva dall'altra parte ed è di Josè in pieno recupero: pareggio giusto, vanno avanti azzurri e baschi. Intanto nei test effettuati ieri Rrhamani e Hysaj sono risultati di nuovo positivi al Covid e sono stati subìto posti in solamento domiciliare. Negativi tutti gli altri tamponi del gruppo squadra.
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