Non sono di certo sonni tranquilli quelli che sta passando il premier Giuseppe Conte. Nonostante abbia ottenuto il mandato per andare in Europa e incassato il via libera al Recovery Fund, per il presidente del Consiglio saranno settimane all'insegna dell'alta tensione. L'inizio del 2021 si prospetta piuttosto agitato, con i renziani pronti a mettere nuovamente i bastoni tra le ruote all'operato dei giallorossi. Italia Viva non intende arretrare e continua a minacciare una crisi se da parte dell'avvocato non ci sarà un cambio sia del metodo sia dei contenuti. A provocare l'ira del gruppo di Matteo Renzi è stata la task force di supermanager e tecnici a cui si vorrebbe affidare la gestione dei progetti realizzati grazie ai fondi Ue.
A martellare nuovamente Conte ci ha pensato lo stesso Renzi, che anche questa volta non ha usato mezzi termini per avvertire e lanciare un chiaro ultimatum: "Italia Viva è un piccolo partito, ma noi siamo decisivi per il governo. Se Conte vuole pieni poteri come richiesto da Salvini, io dico di no. È un problema di rispetto delle regole. E in quel caso ritireremo il sostegno al governo". L'ex segretario del Partito democratico, in un'intervista rilasciata a El Pais, ha fatto sapere di pretendere dal premier le scuse e soprattutto una nuova stagione di dialoghi con il Parlamento. A proposito, se la poltrona di Conte dovesse saltare non è da escludere che in Parlamento si possa trovare una nuova maggioranza: "In Italia il sistema prevede che il presidente della Repubblica debba verificare se i numeri esistono in Parlamento per formare un altro governo. E se li trovi, è fatta".
Il piano B del Colle
Dunque non esiste soltanto il ritorno anticipato alle urne in caso di crisi. Lo sa benissimo al Quirinale, dove hanno già pronto un piano B qualora i giallorossi dovessero cadere. L'importante è che i partiti di maggioranza abbiano le idee chiare sul da farsi, evitando inutili perdite di tempo e dedicandosi immediatamente alle principali sfide a cui l'Italia è chiamata a rispondere (terza ondata, vaccino, ritorno a scuola). La soluzione è quella del rimpasto, anche con il voto di fiducia, da chiudere in pochi giorni. Per adesso il Colle – stando a quanto scrive Marco Antonellis su Affari Italiani – non vede di buon occhio l'ipotesi di un governo completamente nuovo e quindi le relative consultazioni.
"Crisi di governo? Non sono spocchioso o arrogante, ora è doveroso confrontarsi con Italia Viva e le altre forze di maggioranza. Per andare avanti serve massima coesione e fiducia reciproca", ha detto il presidente del Consiglio intervenendo in conferenza stampa da Bruxelles. Pertanto ha annunciato che a stretto giro incontrerà le singole delegazioni e poi collegialmente, ammettendo che all'interno del governo ci sono delle istanze molto critiche: "Dobbiamo capire cosa nascondono, lo faremo nelle prossime ore. Ma per andare avanti dobbiamo essere chiari con il Paese".
Nei giorni scorsi il premier ha più volte smentito la possibilità di un rimpasto, difendendo la sua attuale squadra di ministri dalle voci che continuano a circolare: "Sono il capitano di una squadra che ha superato una grande prova, i miei ministri sono i migliori". Ma aveva comunque dichiarato di essere disposto a un miglioramento della squadra dei ministri solamente dopo un confronto politico serio e costruttivo, invitando i partiti che lo sostengono a farsi avanti e a dirlo chiaramente: "Deve nascere dalle forze politiche, in maniera trasparente. Sono alla guida di una squadra che sta lavorando molto bene".
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