Ovunque sia e in qualunque periodo sia, anche il più difficile, Natale è sinonimo di gioia, serenità, luce. E soprattutto doni, che sono il nostro modo di dire alle persone che amiamo – noi stessi compresi – quanto ci stanno a cuore. Momenti di quotidianità racchiusi in un pacchetto regalo e spesso nell'inchiostro delle pagine dei libri. Perché non c'è niente di meglio che regalare pensieri e momenti di relax, che siano nascosti in un saggio, in un ricettario, in una biografia o anche in un libro motivazionale che sembra in realtà una raccolta di bellissimi disegni.
L'offerta dell'editoria nel campo enogastronomico è vastissima e comprende libri estremamente diversi tra loro. Per aiutarvi nella scelta abbiamo raccolto per voi 20 titoli tra i più interessanti e originali di questlo 2020 oer abbracciare diversi mondi, diversi gusti e tutte le personalità . Un'antologia saporita dove pescare il proprio regalo di natale.
Un libro, anzi due, perché al bellissimo ed elegante volume 'maggiore' (formato coffee table) si affianca quello più piccolo che riproduce un vecchio quaderno di ricette: "Cook the Mountain – The nature around you" (Sudwest, 560 pagine, 98 euro) dello chef sudtirolese tre stelle Michelin, è un invito a diventare parte dell'armonia che lega natura, cultura e cucina. La giusta lettura per chi desidera esplorare il mondo della cucina locale, stagionale e sostenibile. E per chi si prende cura della “natura che li circonda” e vuole lasciarsi ispirare da questa filosofia. Il primo libro contiene fotografie spettacolari, paesaggi incontaminati, ritratti di produttori, l’evoluzione della vita rurale di montagna e affascinanti immagini di piatti e ingredienti: in pratica l’Alto Adige in 350 immagini firmate da Alex Moling. Il secondo contiene 60 ricette, suddivise per stagione, capaci di riflettere perfettamente il concetto di vita e cucina in simbiosi con i ritmi della montagna. Per rafforzare il tema della sostenibilità, è interamente stampato su cartamela, materiale ricavato dagli scarti delle mele che normalmente vengono gettati. (EC)
Dal Web alla carta stampata. Non è un percorso nuovo, quello che hanno fatto Alessandro Tartaglia e Simone Mascagni, founders di Al.ta Cucina, collettivo digitale dedicato alla cucina e alle ricette, ma è proprio la natura corale ad essere non solo il tratto distintivo del loro lavoro di sempre, ma anche e soprattutto la firma di Cosa cucinare quando non sai cucinare (Mondadori, 19 euro), un ricettario partito "dal basso" ovvero dalla loro fan base, e che raccoglie contributi potenziali e reali di oltre 4mila persone. Le 101 ricette contenute nel libro infatti non sono scritte solo dal team organizzativo, ma anche dai contributor più fedeli e da tanti foodblogger più o meno famosi in Italia. Il plus è che sono tutte realmente semplici da realizzare, pensate per gli ingredienti e gli attrezzi – soprattutto – che ognuno di noi ha in casa, spiegate con perizia e correlate da foto degli ingredienti e spesso anche da rimandi al web, con quanto necessario per raggiungere la video ricetta, in un rimando continuo con l'anima web. Adatto a chi vuole divertirsi ai fornelli anche se non l'ha mai fatto prima, o se non ha mai molto tempo. (LDL)
Il ritorno – non solo in televisione – della donna che ha reso la cucina – anche quella d'autore – un argomento pop da portare in cucina, fina dalle prime puntate della sua "Prova del Cuoco". E' sempre mezzogiorno (Rai Libri, 18 euro) è un libro che racconta l'autrice, il suo percorso, ma soprattutto la tradizione culinaria del nostro Paese a cui la presentatrice ha dedicato buona parte della sua carriera, e che racconta come un invito, "alla mia tavola per una cena in compagnia degli amici di sempre, con sapori genuini e ricette di famiglia. Vi apro la mia casa e la mia dispensa per raccontarvi un po’ di storie, come siamo abituati a fare da sempre noi italiani". L'approccio è verace, come suo solito, e le ricette variano in tutta la nostra antologia: impasti per il pane, paste fresche e secche e l’immancabile riso, cavallo di battaglia, e poi i sapori dell’orto, le ricette “furbe” fatte con quel che avanza. In tutto sono più di 100, alcune scritte di suo pugno, altre regalatele dagli chef che ha conosciuto nel lungo corso della sua carriera. Adatto a chi la segue da sempre, ma anche e soprattutto per chi vuole un ricettario originale di piatti classici. (LDL)
Abbassare, abbattere, abburattamento, bastardella, bavarese, bergamotto, camicia, camino, canditi fino a zabaione, zenzero, zucchero cotto: per ogni lettera dell'alfabeto decine di termini in una guida completa alla pasticceria, compilata da un grande maestro dell’arte dolciaria. Insomma, un vocabolario che è anche dizionario enciclopedico e guida a mettere in pratica le nozioni imparate in una serie di ricette che farà sentire tutti un po’ Pastry Chef. Il Glossario di pasticceria di Luca Montersino svela tutti i segreti dell’arte dolce dalla a alla Z (Gribaudo, 22 €). Un must have per chi ama i dolci ma vuole conoscerne la scienza, per chi per passione o per professione si trova con le mani in pasta e per tutti gli appassionati di cucina. Un libro a tratti divertente, di facile consultazione le cui voci sono ingredienti, tecniche, strumenti e ricette di base, per imparare i trucchi del mestiere o avere sempre a portata di mano un Bignami che aiuta a perfezionare i procedimenti per ottenere i migliori risultati. (EC)
Dorato, con le scritte bianche: già così questo libro sembra perfetto per il Natale, ma l'oro della copertina non riguarda le decorazioni che campeggiano nelle nostre case, bensì il colore del vino spumante divenuto simbolo di italianità nel mondo che Sandro Bottega ha voluto omaggiare nel suo I 100 piatti del Prosecco (Mondadori Electa, 19,90 euro). Ma qui non si racconta il vino in quanto tale, prodotto inserito in bottiglie dalla linea estetica pulita, ma soprattutto tutto ciò che gli si può abbinare nel piatto: molte ricette – dall’aperitivo al dolce – accompagnate da tante storie e curiosità per disegnare tutta la storia e tradizione culinaria delle colline Patrimonio Unesco. Il racconto di una cucina creativa "fatta di abbinamenti e contaminazioni di sapori e profumi e di nuove modalità di cottura, sempre all’insegna della semplicità e della genuinità" la stessa delle genti venete – e non solo – che Bottega vuole omaggiare con questo libro. Adatto a chi ama cucinare, ma anche a chi vuole conoscere un po' di più un territorio spesso bistrattato. (LDL)
Adrien e Jules, già autori delle "Carte del vino", tornano con le loro mappe illustrate, a raccontare storie e dare preziose informazioni. Si parte con la visita alle diverse regioni vitivinicole del mondo, per conoscerne le uve che si coltivano e i vini che si producono, poi ecco un giro del mondo: "Il giro del mondo in 80 bicchieri. Appunti di viaggio da sorseggiare, dalle birre belghe al whisky giapponese" (Slow Food editore, 29 euro) cioè ottanta tra le più diffuse o più tradizionali bevande alcoliche del pianeta. Attraverso tutti i continenti ci porteranno alla scoperta di prodotti notissimi come l'amaro, la grappa e il limoncello italiani, le birre d'abbazia belghe e le porter inglesi, passando per il bourbon statunitense, il whisky scozzese ma anche quello giapponese, l'armagnac e il cognac francesi, il saké, il pisco peruviano e altri nomi anche più curiosi, tutti da scoprire, come lo huangjiu cinese, l'arak di Bali, l'airag monogolo, il torrontés argentino, il sodabi del Benin. In ottanta tappe ecco altrettante storie affascinanti che parlano non solo di gusto e aroma, ma anche della creastività dell'uomo che in ogni luogo e in tutti i tempi ha trovato modo di nutrirsi e sostenersi con bevande "spiritose". (EC)
Questo libro dalla copertina colorata, accattivante ed esteticamente fuorviante – ma in senso positivo – può essere definito senza troppi timori "il" libro gastronomico del 2020. Senza essere un libro di cucina vero e proprio. Perché Il pollo di mezzanotte (Guido Tommasi Editore, 28 euro) è un romanzo gastronomico, un libro motivazionale – soprattutto – con approfondimenti psicologici, una raccolta di illustrazioni dal deciso gusto artistico e anche, ma solo infine, un ricettario – american style -. Quello che rende questo libro assolutamente unico è l'approfondimento umano che l'autrice – definita dal The Times "la più talentuosa della nuova generazione – porta tra le pagine, utilizzando il cibo come filo conduttore di un racconto di vita travagliato e di una rinascita difficile. Due argomenti che vengono trattati senza buonismo ma con un tratto poetico che rendono le pagine vere, profonde, emozionanti. Tratti difficili da trovare in un libro di cucina classico, ma che rendono questo volume un regalo perfetto per chi ha bisogno di vedere la luce in un periodo buio, di amare le proprie imperfezioni e capire che sì, non è necessario che tutto sia sempre bellissimo per essere buono e foriero di felicità. In un anno difficile come il 2020, il libro che più di tutti incarna l'essenza luminosa del Natale. (LDL)
Riappropriarsi di certe abitudini che si stanno perdendo, ritrovare il piacere della lentezza, delle cotture senza fretta, e poi le tavole apparecchiate con semplicità ma per bene, i momenti in famiglia e la condivisione. Anche a questo ci ha portato, in positivo, il lockdown della primavera. Allora benvenga, per accompagnarci in questo percorso, questo libro che (dalla stessa autrice di "Facciamo colazione?") racconta appunto "Il pranzo della domenica" (Gribaudo, 14,90), ma in un modo diverso. Non solo l'ansia di cucinare, ma un modo per volersi bene. Oltre ai tanti consigli, ai trucchi e alle astuzie per fare tutto “per bene” – e senza stress, ma con più relax – tante ricette splendidamente illustrate: dall’antipasto, passando per la pasta fatta in casa, i grandi arrosti – di carne e di pesce- e, ça va sans dire, il dolce. Inoltre, il libro contiene due capitoli bonus estremamente attuali: come ridurre gli sprechi – dietro l'angolo per i pranzi abbondanti – e cosa cucinare la sera della domenica, cenerentola della situazione. Che siano classici rivisitati o vere e proprie creazioni inedite, con questo libro il lettore (ri)scoprirà il piacere di sedersi a tavola con gli amici e la famiglia. Consigliato a 360°, per tutta la famiglia. (LDL)
Il ritorno in libreria di una delle food blogger più famose e amate d'Italia. Sonia Peronaci, dopo un lockdown di profonda e intima riflessione, fatto di contatto con le persone e con la loro realtà più intima, in cui ha "riscoperto il lato buono dei social" e le loro infinite potenzialità, pubblica La cucina di Sonia (Cairo Editore, 18 euro), una raccolta di 80 ricette che raccontano l'Italia tutta, dal Nord al Sud senza distinzioni, approfondendo il legame intimo che abbiamo con la nostra tradizione, fatta di storie di famiglia, care a tutti, anche a chi cucina raramente. Quindi via libera alla spiegazione di ingredienti e tecniche tradizionali, per tirare fuori la tipicità di ogni zona d'Italia, dal rapporto con la carne del Nord, fino ai dolci e alle tante varianti di cottura dei pesci delle regioni da Roma in giù, il tutto spiegato nel dettaglio e con ottime illustrazioni. Perfetto per chi vuole conoscere la cucina anche fuori dalle sue abitudini. (LDL)
"È fatto in casa, ma è ancora più buono che in pasticceria!": è il complimento che tutti i cuochi amatoriali vorrebbero sentorsi dire. È proprio vero che un dolce casalingo ha sempre quel gusto particolare, unico e insostituibile. I due autori, Christophe Felder e Camille Lesecq, noti artisti del dolce in Alsazia, lo sanno bene. E hanno unito le loro forze per realizzare un manuale "La mia piccola pasticceria" (Guido Tommasi editore, 35 euro) in cui svelano tutti i segreti delle loro creazioni. Preparare dolci in casa è importante non solo per il risultato che si ottiene, ma anche e soprattutto per il gesto di attenzione che rappresenta, perché permette di prendersi cura dei gusti di tutti. Obiettivo? Seguire la ricetta con precisione, ma con l'orgoglio di poter dire, portando in tavola una crostata di pere con miele o una torta di nocciole con gocce di cioccolato: "Questo l'ho fatto io, pensando a te". Sapere di aver fatto una cosa magari anche semplice, ma così buona. Nove capitoli per dare spazio a ricette di base (fra le altre, pasta brisée, sfoglia, frolla, crema pasticciera, chantilly, frangipane, savoiardi e bignè), a dolci suddivisi nei sette giorni della settimana e trucchi per incuriosire i bambini col cake design. (EC)
Il libro, l’ultimo in ordine di tempo firmato dallo studioso di scienze gastronomiche e antropologia alimentare, già docente all’Università degli studi di Parma, prende il titolo da un detto di fine Ottocento, diffuso tra la borghesia italiana per giustificare qualche trasgressione o comportamento al di fuori della rigida etichetta della tavola.
Diviso in capitoli, ciascuno dei quali prende in considerazione un prodotto, un piatto o una tradizione gastronomica, La regina Margherita mangia il pollo con le dita (Tarka, 16,50 euro) ci mostra quanto il cibo non sia solo nutrimento del corpo ma soprattutto della mente, che a tavola si bea di detti, miti, leggende, favole, proverbi, superstizioni e a volte anche fake news e paradossi, che mutano a seconda dei luoghi, delle culture e dei tempi. Un saggio sul mondo dell’immaginario alimentare, dove a volte vengono fugate delle certezze, alimentati dubbi e perplessità e la voglia di cambiamento della società. Una lettura colta e divertente che ci fa scoprire aneddoti e curiosità, dalla storia del dado da brodo alle credenze sui cibi afrodisiaci, dalla passione per i cibi scaramantici alle leggende metropolitane sulle carni e altri prodotti. (EC)
"Leggi questo libro…Non guarderai più un coltello allo stesso modo". Sembra una frase esagerata, ma è il commento del critico letterario del New York Times a La storia delle buone maniere a tavola (Slow Food Editore, 19,50 euro), pubblicato nel 2017 in lingua inglese e tradotto quest'anno in italiano, portando nelle nostre librerie e nelle nostre case "le origini, l'evoluzione e il significato" del galateo e anche qualcosa in più. Perché lungi dall'essere solo un vademecum su come comportarsi, questo libro è reso essenziale dal fatto che Margaret Visser scrive di tutto e analizza il nostro rapporto con l'atto del mangiare spaziando dalla preparazione del cibo al suo consumo, finendo a descrivere come sono nate le stoviglie (lo sapevate che le forchette sono diventate di uso comune dopo molti secoli dalla loro invenzione?). Arguta analizzatrice dei nostri modi di vivere e storica del cibo realmente molto preparata, la Visser ci regala un libro approfondito, concreto e piacevole da leggere per lo stile vivace di scrittura, privo della pesantezza di alcuni saggi. Adatto a chiunque ama il cibo, ma anche a tutti coloro che amano la storia dell'uomo e delle sue abitudini. (LDL).
Chi lo dice che la cucina è delle nonne e delle mamme e che le nuove generazioni non amino cucinare? Anzi, i cosiddetti Millenial sono sempre più interessati al cibo e al cucinare, con una trasversalità di genere rispetto alla cucina casalinga che nei passati decenni della nostra storia culinaria non si registrava. Parla anche di questo Millenial Cooking (Rai Libri, 18 euro) di Isabella Potì, anima femminile del ristorante stellato Bròs di Lecce e pastry chef oramai conosciutissima. La Potì in questo libro racconta il suo modo, giovane e contemporaneo, di vedere la cucina, tracciando il tutto attraverso il racconto della sua personale esperienza. Cucina per lei significa rispetto per la Puglia in primis, protagonista in questo libro, e "riscoprire le proprie radici e ricalibrarle sulla contemporaneità". Con questo libro, ci accompagna in un percorso alternato di storie e ricette che piaceranno ai più giovani e non solo, miscelando il suo presente con gli anni della sua formazione all’estero, l'amore per la tradizione con la voglia di esplorare i mondi culinari più diversi. Adatto ai giovani, a chi ama i libri a metà tra biografia e cucina e per chi vuole affacciarsi in una generazione che non gli appartiene. (LDL)
Si entra in piena atmosfera di Avvento e nelle opulente giornate di festa con il libro Natale – I dolci delle feste come piacciono a me (Guido Tommasi Editore, 30 euro) di Melissa Forti, interprete creativa della tradizione pasticceria italiana, che colleziona in un vero e proprio scrigno di delizie, tutte le ricette che le hanno fatto conquistare i fan appassionati del genere.
Scorrono i dolci da acquolina in bocca, prima da mangiare con gli occhi, con l'estetica barocca neo-gotica che la caratterizza e di cui va fiera. Poi da riprodurre (o almeno tentare) in 70 ricette – dalla piccola pasticceria alle creazioni più spettacolari, passando per i pani di Natale – che sono una sorta di fusion cronologica: tra l'eredità dalla nostra tradizione dolciaria e l'arte pasticcera contemporanea, senza dimenticare i capisaldi del patrimonio internazionale. Il regalo perfetto per i patiti dei dolci delle feste. (EC)
Sono Osti Nati, perché fare l'oste era un destino ed è una vocazione per ciascuno di loro. Ma sono anche ostinati, perché oggi ci vuole perseveranza e una forte dose di resilienza per onorare al meglio la missione che si sono prefissati. Gli osti-nati sono dotati di un atteggiamento nei confronti della vita, un voler mantenere viva la tradizione, il proprio borgo, il rapporto con la natura e con il territorio. E sono messi a nudo nelle loro difficoltà, nei sogni e nei valori nel libro Ostinati (Slow Food Editore, 29 euro).
Di loro scrivono, in un racconto corale a più mani, gli autori Giorgia Cannarella, Barbara Giglioli, Francesca Mastrovito, Salvatore Spatafora, Tommaso Melilli, narratori di storie appassionate a tratti commoventi. Il tutto all'insegna della sostenibilità unita alla capacità di non arrendersi: dalla cucina all'orto ai materiali scelti per l'osteria, ma anche sociale quando parliamo di integrazione oppure di realtà che resistono a situazioni difficili, si pensi, ad esempio all'osteria di Arquata del Tronto, aperta in un container dopo il terremoto. Ovviamente non mancano le ricette da sperimentare a casa, portando in tavola tanti assaggi di Italia.
Cauntri, Baffalo Burgher, Uestern, Smoched: non sono errori di chi scrive, ma i nomi dei panini come li si pronuncerebbe in un fast food. Ma siccome siamo in Italia e vale la regola "mangia come parli", ecco la scelta ironica del libro Panini di Sicilia (Giunti, 19 euro) dell'autrice Elisia Menduni. Che guida il lettore in un viaggio goloso che è anche il racconto di uno dei format ristorativi di maggiore successo degli ultimi anni, quello di Fud Bottega Sicula,che da sempre seleziona gli ingredienti dell'isola per onorare la Sicilia gastronomica in modo originale.
Un libro fotografico (con foto di Alberto Blasetti) fatto di persone e territori, ricette golose e approfondimenti. Tra i protagonisti di questo viaggio sono i prodotti e i produttori selezionati da Andrea Graziano, ideatore del brand Fud, con le loro appassionanti storie di resistenza: dalla tuma persa al maiale nero dei Nebrodi, dalla capra girgentana e i suoi delicati formaggi alla provola delle Madonie, ecco i prodotti identitari dell'isola che trovano spazio tra le pagine del libro, e tra le fette di pane, altro grande protagonista del racconto dello street food dell'Isola. (EC)
Deve essere alto, profumato e sontuoso. In bocca si richiede equilibrio, un armonioso rapporto tra dolcezza, sapidità, acidità e finanche le note più amarognole della crosta. Un aiuto importante è la lettura dell'etichetta dove sono indicate origine e percentuali di ingredienti. La data di scadenza è un altro indicatore determinante: più la scadenza è breve, più siamo sicuri che il panettone sia preparato senza conservanti. Per gli appassionati del tipico dolce milanese che ha conquistato l'Italia e il mondo, è un dovere approfondire questi e altri temi sul dolce simbolo della convivialità natalizia. Il manuale giusto è "Panettone – I segreti di un dolce per tutte le feste", di Carla Icardi e Andrea Tortora (Interlinea, 10 euro). Perché, se sta raggiungendo un picco di popolarità in tutto il mondo, il suo successo a richiesto tempo, molti secoli. Icardi e Tortora ne svelano la storia a partire dalla caratteristica forma a cupola, che la leggenda attribuisce alla corte dei Visconti alla fine del Trecento, passando per le ricette tradizionali e quelle trasgressive, con un tuffo nell’iconografia tra pubblicità vintage e omaggi artistici.
Parla di ricette già nel titolo Ricette Rubate per artigiani, sognatori e startupper (Vandenberg Edizioni, 28 euro) creato da Forno Brisa, un'impresa giovane che ha fatto già la storia, in collaborazione con Cook.Inc, ma non parla di ricette, o almeno non di quelle a cui si potrebbe immediatamente pensare. La startup che ha raccolto oltre un milione di euro con un progetto di crowdfunding lanciato negli anni passati, svela la ricetta per costruire la propria impresa e racconta in questo libro 11 punti, 11 segreti del mestiere per impastare l'impresa perfetta, sostenibile e adatta ai giorni nostri proprio in quanto tale. Quello di Pasquale Polito e Davide Sarti, fondatori del Forno Brisa, non è un ricettario, forse nemmeno un manuale, ma sicuramente un racconto ispirante come solo loro sanno essere – conoscerli per credere – per tracciare la strada su come si dovrebbe lavorare oggi: contatto umano, artigianalità, scelta del maestro e della filosofia di vita e molto altro ancora. Questo libro è il testimone cartaceo di un'esperienza umana, adatto non solo a chi vuole fare veramente impresa in Italia oggi, ma anche a chi vuole sbirciare dal buco della serratura nella stanza di chi ha trovato un modo nuovo – e giusto – di fare le cose. (LDL)
C'è la A di accoglienza ma anche di adrenalina, la D di dialogo, ma anche di disagio e disciplona, poi la S di sorriso ma anche si stress, luci e ombre, o meglio: belle sensazioni e aspetti negativi da saper controllare. Il tutto con un unico filo conduttore che, sembra banale dirlo, è la passione. Se vi siete mai chiesti che cosa accade dietro le quinte di un grande ristorante qui ci sono tuttre le risposte, in formato dizionario: Smile – Io servo, di VIncenzo Doonatiello, classe 1985 e restaurant manager del tre stelle Piazza Duomo di Alba. Ci racconta nel suo libro autopubblicato, quanto lavoro, fatica, sudore, sacrificio si celano dietro un piatto, una carta dei vini, un sorriso. Perché se dice "Facciamo il lavoro più bello del mondo" aggiunge anche che "spesso ciò che si nasconde alle spalle di tutto ciò resta sommerso". Ecco che il Cameriere 3.0 è molto di più di quanto possiate immaginare: è un lavoro, o meglio una professione, alla quale sono richieste innumerevoli competenze, talvolta non facilmente immaginabili. Quali possono essere? La passione, la disponibilità al sacrificio, la conoscenza di una o più lingue straniere.
E ancora, le doti che il curriculum non dice: doti da psicologo, ambasciatore, storyteller, baby sitter, dog sitter e se ne potrebbero aggiungere ancora. Tra l'ironia e la didattica, ecco un libro sulle tecniche di sala, sulle tipologie di servizio, sul galateo (o sulla giusta posata da usare per questo o quel piatto). (EC)
Torna la serie editoriale "baby" – amata dalle mamme oltre che dai piccoli consumatori – che il Cucchiaio d'argento dedica proprio ai piatti destinati ai bambini, raccontando un modo diverso di cucinare lontano da pappine e brodaglie spesso non amate. Questa volta 120 pappe e piattini golosi. Da 0 a 5 anni (Editoriale Domus, 19 euro) è un ritorno sulla scena del delitto, goloso, una seconda edizione che arriva a dieci anni dalla prima che diede il via a questa particolare linea editoriale, totalmente rinnovata. Le ricette sono spiegate con dovizia di particolari e accompagnate dalle consuete fotografie colorate, adatte anche a far scegliere ai più piccoli cosa desiderano, tutte divertenti ma sane e ricche di gusto. Tra le novità, piatti con avena, miglio e quinoa e qualche chicca più elaborata per chi supera i 12 mesi di vita, come il primo Pokè o piatti dai sapori più articolati come Fregola con vongole, piselli e pomodoro e il Filetto di maiale ai lamponi con senape e miele. Tutto quello che serve per far mangiare i più piccoli bene e abituarli con calma a sapori complessi e sfaccettati, senza rinunciare alle loro necessità. (LDL)
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