Lo davano tutti per finito e invece rieccolo qua. Dopo essere stato per tre anni lontano dai riflettori – ma comunque mai realmente distante dal mondo del pallone – Carlo Tavecchio torna in pista. L'ex presidente della Figc (dall'agosto 2014 al novembre 2017), infatti, si candida alle elezioni per guidare il Comitato Regionale Lombardia della Lnd, la realtà più importante della Lega Nazionale Dilettanti.
Così facendo, l'ex numero uno della Federcalcio lancia la sfida all'attuale presidente Lnd Cosimo Sibilia – che sogna di strappare il vertice della Figc a Gabriele Gravina -, puntando dritto a un ruolo potenzialmente decisivo alle prossime elezioni federali di febbraio 2021. E, come sempre, la Lnd sarà decisiva: da sola vale il 34% dei consensi.
Il 77enne Tavecchio è uno che la D la conosce bene, anzi benissimo, essendone stato presidente dal 1999 al 2014. E così, allora, Tavecchio potrebbe ricominciare esattamente da dove era iniziata la sua scalata al calcio italiano: la sua carriera da dirigente all'interno della Federazione Italiana Giuoco Calcio, infatti, era partita nel 1987 con un incarico di consigliere proprio nell'influente Comitato Regionale Lombardia della Lnd (di cui, in seguito, assunse i vertici).
Tavecchio, insomma, riscende in campo: con una conferenza stampa via Zoom, quest'oggi, ha annunciato la propria candidatura."Provo turbamento per il periodo complicato del calcio lombardo, forse il più buio di sempre. Le difficoltà economiche della categoria sono evidenti e non mi sembra che purtroppo ci sia la giusta attenzione verso la Lombardia, che è il maggior contribuente della Lega Nazionale Dilettanti, perché?", si chiede fin dal principio l'ex vertice della Federcalcio, che commenta dunque causticamente le dimissioni a sorpresa dei sette consiglieri del Comitato Regionale Lombardia: "È un danno di immagine al sistema calcio e al sistema lombardo, che era un fiore all'occhiello. Perché, voglio ricordarlo, la Lombardia è la regione modello del calcio italiano".
Le dimissioni "in massa" di Arioli, Silini, Teti, Bignotti, Loschi, Maino e Santagostino – come vi abbiamo raccontato – hanno portato di fatto al commissariamento della Lnd lombarda. Una mossa politica a vantaggio di Cosimo Sibilia: in questo modo la Lombardia viene tolta dalla contesa elettorale e si dà il potere all'attuale presidente di D di nominare un commissario-deus ex machina per il calcio dilettantistico lombardo.
"Travolti dal caos e dalla confusione totale, molte persone e diversi dirigenti di Lnd mi hanno contattato nei tempi scorsi chiedendomi di dare una mano, di risolvere i problemi. Io conosco le dinamiche di Roma, conosco la Lombardia e la D e allora mi sono messo a disposizione", prosegue Tavecchio, annunciando così di godere già di un certo appoggio. E spiega ancora: "La Lombardia non può subire l'onta di essere gestita dall'autorità centrale con un commissariamento".
"Qui urgono risposte chiare e immediate per sopravvivere: le società vogliono sapere come sbarcare il lunario, come sostenersi economicamente. La Lombardia è centrale per la Lnd, ma così il movimento rischia di morire. Qualcuno si assuma le proprie responsabilità", chiosa Tavecchio. La sfida a Sibilia è stata lanciata.
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