NEW YORK – Mandare in fumo i segreti militari dell'America poteva essere solo un modo di dire, fino a quando non è entrato nella storia del Pentagono un placido ingegnere missilistico di 58 anni. L'uomo si chiama James Robert Schweitzer ed è stato incriminato per aver tentato di divulgare "documenti riservati" della Difesa. Stava per creare una piccola nuova Wikileaks, quattordici anni dopo la fuga di notizie con Julian Assange. Ma Schweitzer non è né un agente segreto né un giornalista o una gola profonda. L'obiettivo era vendicarsi perché non gli avevano permesso di fumare liberamente erba.
I problemi, racconta il sito americano The Daily Beast, erano cominciati dieci anni fa. L'ingegnere, che dal 2003 al 2016 ha lavorato per un'azienda missilistica a contratto con il Pentagono, aveva comunicato ai superiori la necessità di fumare erba a scopo terapeutico. Quattro anni dopo gli era stato ritirato il badge per accedere alle zone riservate. Da quel momento Schweitzer è deragliato: ha prima attaccato l'azienda sul web, poi denunciato "violazioni alla sicurezza", infine alzato l'asticella: avrebbe mandato in 'fumò i segreti missilistici degli Stati Uniti. Per due anni Schweitzer ha inviato a siti di news "informazioni coperte da segreto" riguardo l'uso di "sensori militari". Agli investigatori avrebbe rivelato anche un "desiderio oscuro": compiere una strage.
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Secodo gli inquirenti, l'ingegnere era consapevole di diffondere "informazioni sensibili" e di poter provocare "danni all'estero o all'interno degli Stati Uniti". "Ho smesso di giocare", aveva scritto al Pentagono a luglio, secondo un documento desecretato la settimana scorsa e citato dal Daily Beast. "Se qualcuno – aveva aggiunto – trova il materiale che ho messo in rete e decide di passare all'azione, sarei eccitato all'idea che qualcosa avvenisse". L'ingegnere aveva inserito i documenti del Pentagono in un link pubblico di Dropbox accessibile a chiunque, inviato materiale a impiegati della Difesa, colleghi di lavoro e giornalisti. Su Linkedin parlava di segreti militari. Su Twitter aveva fatto i complimenti all'Iran per aver attaccato con il drone due importanti installazioni petrolifere dell'Arabia Saudita. "Sembra che abbiate individuato quale fosse la vulnerabilità" del Patriot Radar, aveva aggiunto. L'attacco aveva provocato il dimezzamento della produzione petrolifera.
"Ho fatto il grande passo", aveva scritto a un collega. "Mi sto preparando a mettere i documenti su Wikileaks, sto mandando segreti militari dall'anno scorso… li uso come esca". Su Linkedin si presentava come "ingegnere di software integrato per sistemi radar e comunicazione". L'azienda per cui lavorava era la Raytheon, che produce missili Patriot. Nonostante i segnali inquietanti, una commissione di salute mentale non aveva considerato l'ingegnere una minaccia. Nel frattempo Pentagono e Fbi gli avevano intimato di piantarla, ma era stato inutile. Il 21 maggio 2020, in una telefonata a un funzionario del Federal Bureau of Investigation, l'ingegnere aveva rivelato il suo ultimo piano: "Invierò dati riservati a una dozzina di governi". A quel punto lo hanno bloccato e incriminato. Schweitzer verrà processato il 28 dicembre. Se condannato, rischia fino a dieci anni di carcere e una multa di 250 mila dollari. In quel caso ad andare in fumo saranno la sua vecchiaia e i risparmi di una vita.Original Article
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