Sul divieto di spostamenti tra Comuni a Natale e Capodanno il governo potrebbe fare un passo indietro. Ieri, il premier Giuseppe Conte ha aperto alla possibilità di rivedere il decreto, che prevede il divieto di spostarsi tra comuni il 25 e 26 dicembre e il 1° gennaio.
La presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, ha annunciato la conferenza dei capigruppo per il 14 dicembre alle ore 16.30, per far discutere in Aula la mozione unitaria del centrodestra, che chiede di consentire gli spostamenti tra Comuni della stessa provincia o area metropolitana anche nei giorni di Natale e Capodanno e agevolare chi va a trovare persone anziane, disabili o sole. "Ritengo fondamentale che su un argomento così vitale per le famiglie italiane, anche il Senato si possa esprimere", ha spiegato Casellati, annunciando la conferenza dei capigruppo. Così, dopo la pressione di opposizione e di alcuni governatori regionali, tra cui Attilio Fontana, Giovanni Toti e Alberto Cirio, il presente del Consiglio sembra convinto a rivedere il divieto e sul tema ha avviato "una riflessione".
Ma, se anche si decidesse per l'abolizione del divieto, rimarrebbero in vigore alcune limitazioni. Innanzi tutto, il divieto di muoverse tra Regioni diverse, anche nel caso in cui si trovino nella fascia gialla, resterà in vigore, ma potrebbe essere accompagnato da un'apertura a livello provinciale: sì a spostamenti tra Comuni, ma solo se appartengono alla stessa provincia. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, tra le ipotesi emerse in queste ore ci sarebbe anche la possibilità di eliminare il divieto solamente per i piccoli Comuni, quelli con meno di 5mila abitanti, anche se questa eventualità sembra essere ritenuta troppo restrittiva e complicata per un'attuazione efficace dei controlli. Un'altra ipotesi, che sembra già essere stata abbandonata, riguarderebbe la possibilità di eliminare il divieto solo per il giorno di Natale, mantenedolo in vigore a Santo Stefano e a Capodanno. Intanto, si pensa anche alla modalità migliore da adottare per modificare questa norma del decreto: scartata la Faq (risposta a domande frequenti), perché non potrebbe modificare il decreto, resta la possibilità di introdurre un emendamento.
Ma c'è anche chi ha deciso, a livello regionale, di adottare ordinanze più restrittive: è il caso di Veneto e Campania, che hanno approvato nuove restrizioni. Luca Zaia ha deciso per la "riduzione dei clienti nelle attività commerciali, secondo un parametro legato ai metri quadrati, e la riduzione dei banchi di vendita nei mercati all'aperto", modificando anche le modalità di apertura: "È previsto uno stop alle 11 delle consumazioni in piedi nei bar. Dopo quest'ora, fino alle 18, si potrà usufruire dei servizi solo se seduti nei locali". Il governatore Vincenzo De Luca, annuncia invece "controlli rigorosi negli aeroporti e nelle stazioni" e "il divieto di spostamento nelle seconde case anche in ambito regionale perché è indispensabile avere oggi rigore e senso di responsabilità per evitare situazioni drammatiche già dal mese di gennaio".
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