REGGIO EMILIA – Nella bruma serale di un venerdì è la luce di due squadre vive di provincia ad accendere l'undicesima di serie A. De Zerbi sfida il suo passato, ma vuole che il suo Sassuolo, un po' appannato negli ultimi metri, torni all'appuntamento con i tre punti. Ma li chiede al Benevento sfrontato di Firenze, al Benevento non impaurito dalla Vecchia Signora, al Benevento che ha fatto il suo anche col Parma. Vigorito dice bene prima dell'inizio, con De Zerbi abbiamo un ottimo rapporto ma al fischio d'inizio faremo finta di non averlo visto. Mentre Carnevali svela che Pippo Inzaghi aveva un piede nel Modenese ma che fu Galliani a dire no a un trasferimento praticamente fatto.
Tanto fair play, prima del fischio d'inizio, poi un match dai colori forti, con tanto agonismo, deciso dagli episodi. Vince il Sassuolo e si erge al secondo posto, ma più che vincere la squadra neroverde, perde un Benevento commovente, che fino all'ultimo assalta la porta emiliana, trovando sulla sua strada un Consigli strepitoso che blinda tre punti preziosi.
<< La cronaca della partita >>
Inzaghi conta molto sul pressing alto dei suoi attaccanti con i registi occulti di De Zerbi, i difensori. Passata la prima linea maginot, il Benevento si chiude, ma è ben messo in campo e, non appena recupera il possesso palla, gli avanti si aprono e corrono, tanta corsa, e tanto impegno per i neroverdi, sorpresi un po' dall'esuberanza ospite. Ne esce un primo tempo molto equilibrato sotto il piano del gioco, ma col Sassuolo avanti di un gol che arriva come manna dal cielo, casuale, quando un traversone di Haraslin viene deviato da una mano staccata dal corpo di Tuia. Il direttore di gara non ha dubbi, indica subito il dischetto e Berardi spiazza Montipò. Sono trascorsi solo 8', si direbbe che stiamo per assistere a una goleada, ma è un segnale sbagliato. Le ripartenze del Benevento infatti impegnano non poco i difensori emiliani, Lapadula e Improta sono moti perpetui e Caprari aggiunge alla fisicità la sua cifra tecnica. L'ex doriano tenta più volte, da sinistra, di innescare il suo destro, ma le conclusioni sono sempre ribattute, Improta calcia fuori, Lapadula ignora un tre contro tre e calcia alto, Lapadula che poi ha la palla buona per il pareggio, angolo, spizzicata sul primo palo di Improta, sbuca sul secondo palo il centravanti e tenta una deviazione vincente un po' goffa, ma il pallone esce. Pareva il Sassuolo dell'anno passato, abbonato a subire gol su palle inattive.
Non è un bel match, tecncamente parlando, del resto De Zerbi non ha punte di ruolo, e si vede a fine tempo, quando più volte i neroverdi si trovano negli ultimi metri, ma eccedono nel giro palla e finiscono per incartarsi.
La ripresa altera subito lo scenario del match. Se nel primo tempo dopo pochi istanti era stato il mano di Tuia a determinare il gap, nella ripresa c'è Haraslin che entra infelicemente (di sicuro non con volontà) sulla caviglia di Letizia, entrata molto brutta, l'arbitro viene convocato al Var e cambia il cartellino, da giallo a rosso.
E' il segnale. Il Benevento scatena l'inferno: è un Benevento che sta benissimo, in grandi condizioni atletiche, e questo finisce per incutere timore al Sassuolo, mai così costretto a non poter giocare le sue carte. L'assalto è subito tambureggiante, Schiattarella domina in mezzo, Letizia è bravissimo nel doppio ruolo difensore e ala, Improta fa bene anche quando si abbassa da terzino. Inzaghi chiama in causa bene le sue forze nuove, ma l'assalto sbatte sulla traversa, quando Consigli è battuto, su tiro a giro di Iago Falque; sbatte sulla difesa arroccata e su un portiere, Consigli, che compie il suo capolavoro a poco dalla fine quando Lapadula svetta su un traversone e indirizza all'incrocio, il ragno giallo di casa ci arriva. L'ultima occasione è un colpo di testa di Dabo, ma anche Raspadori – meno brillante del solito – aggiunge la sua mattonella, salvando di testa sulla linea.
Alla fine sono 36 i tiri in porta tentati dai campani. fermati dal caso più che dal pedigree dell'avversario.
Il canone inverso dice che, quando si vincono partite così, con poco merito tecnico (nulla da dire sull'ardore, stavolta più bravi i Ferrari dei Boga), forse è proprio la volta buona di cogliere un obiettivo importante.
Sassuolo-Benevento 1-0 (1-0)
Sassuolo (4-2-3-1). Consigli; Toljan (11' s.t. Ayhan), Marlon, Ferrari, Kyriakoupolos (38' s.t. Rogerio); Locatelli, Bourabia; Berardi (41' s.t. Muldur), M.Lopez (11' s.t. Raspadori), Haraslin; Djuricic (11' s.t. Boga). (56 Pegolo, 4 Magnanelli, 13 Peluso, 14 Obiang, 17 Muldur, 23 Traorè, 30 Oddei, 91 Schiappacasse). Allenatore: De Zerbi
Benevento (4-3-2-1). Montipò; Letizia, Glik, Tuia, Barba (31' s.t. Sau); Hetemaj (1' s.t. Insigne), Schiattarella, Improta; Ionita (11' s.t. Dabo), Caprari (34' s.t. Iago Falque); Lapadula. (12 Manfredini, 22 Lucatelli, 4 Dal Pinto, 6 Basit, 8 Tello, 18 Foulon, 20 Di Serio, 58 Pastine). Allenatore Inzaghi
Arbitro: Sozza di Seregno
Rete: Berardi su rigore all'8' p.t.
Note – Angoli: 10 a 1 per il Benevento Recupero: 0' e 5. Espulso: Haraslin al 4' s.t. Ammoniti: Hetemaj, Ionita, Berardi, Haraslin, Barba, Ayhan, Dabo
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